Pescara, proprietario vuole vendere l'alloggio ma lo trova occupato

Uno dei padroni va a controllare l’appartamento che si trova ai margini della zona pedonale. E dopo aver forzato il lucchetto trova nelle stanze materassi, tracce di cibo, stracci e spazzatura

PESCARA. I fantasmi esistono, e lasciano tracce. Per cancellarli non basta schivarne le sagome per strada, mentre chiedono l’elemosina o cercano di vendere qualcosa. Perché può succedere, com’è successo e come succede sempre più spesso, di ritrovarseli in casa, quei fantasmi, che invece sono di carne e ossa. In cerca di un riparo. E sono sempre di più.

È successo a una famiglia di Pescara appena qualche giorno fa. In pieno centro, nell’appartamento sfitto ai margini della zona pedonale, il padrone di casa è andato ad aprire la porta dell’appartamento in vendita, ma non ci è riuscito. I lucchetti messi a supporto della serratura non si aprivano più, impossibile entrare. E in prima battuta ha dovuto rinunciare. Poi ci è tornato, accompagnato dalla figlia. Ha rotto il lucchetto, è entrato e ha trovato quello che sospettava ma che mai avrebbe potuto immaginare: nell’appartamento di cui condivide la proprietà con altri eredi, l’uomo ha trovato materassi, vecchie suppellettili, stracci ammucchiati e avanzi di cibo, pane secco e sporcizia dappertutto. Segni evidenti di un’occupazione abusiva probabilmente sospesa in fretta e furia dopo il suo precedente tentativo di entrare in casa. «Fortuna che non ci abbiamo trovato nessuno», dice adesso la figlia, che con il padre si è rivolta subito ai carabinieri prima di avviare, a spese proprie, tutte le operazioni di disinfestazione e bonifica dell’appartamento.

Eppure, in considerazione del fatto che l’appartamento ha un ingresso con portoncino autonomo, pur essendo parte di una palazzina in centro, i proprietari l’avevano messo in sicurezza. «Oltre a chiudere la porta d’ingresso con i lucchetti avevamo murato parzialmente il portone, ma evidentemente», raccontano, «i nostri accorgimenti non sono serviti perché sono entrati comunque, anche se non è ancora chiaro come». Un danno morale ed economico per i proprietari che oltre all’impatto emotivo subìto nel trovare quel degrado in casa propria, dovranno risistemare l’appartamento che contavano di vendere. «Ci si veniva solo per accompagnare qualche acquirente interessato», riferiscono, «ma da un po’ l’appartamento era rimasto chiuso». Una circostanza che farebbe ipotizzare anche che l’occupazione sia andata avanti almeno in questi ultimi mesi invernali, e chissà da parte di chi e in che modo. Di certo i carabinieri hanno dato la loro disponibilità ad accompagnare i proprietari in casa ogni volta che avranno necessità di tornarci. Perché non è detto, se finora non hanno trovato nessuno dentro, che invece non possa succedere. Lo sa bene la polizia municipale coordinata dal comandante Carlo Maggitti e, in particolare i vigili della sezione Antidegrado diretta dal maggiore Donatella Di Persio, in prima linea anche nella lotta all’occupazione abusiva.

«È un fenomeno continuo per cui riceviamo numerose segnalazioni», riferisce il maggiore Adamo Agostinone, decano del servizio, «spuntano accampamenti e occupazioni di continuo, l’ultima è una tenda da campeggio in via Prati, ma aspettiamo che il proprietario del terreno si faccia avanti. perché per la proprietà privata possiamo intervenire solo dopo la querela del proprietario». E di proprietà private occupate ce ne sono sempre di più, al centro e in periferia, soprattutto da quando Comune e Provincia stanno murando, per sottrarli al degrado e alla promiscuità, i manufatti e gli edifici abbandonati. Così ecco l’occupazione dell’appartamento in centro, ma anche quella di un’intera palazzina nuova di zecca, una palazzina celeste, che in via Sacco propone appartamenti in vendita. Ma sono arrivati prima gli inquilini abusivi. E il proprietario è corso a denunciare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA