Pescara, raffica di spaccate in dieci negozi del centro cittadino

Tre furti messi a segno all’alba e altri sette tentati tra via Fabrizi, corso Umberto, piazza Sacro Cuore e corso Vittorio. Rubati i soldi del fondo cassa

PESCARA. Sette furti tentati e tre messi a segno. È stata una notte molto movimentata, al centro di Pescara, dove uno o più ladri si sono dati parecchio da fare, riuscendo a far perdere le tracce prima dell’arrivo della polizia che ora dovrà cercare di risalire al responsabile o ai responsabili del raid. È accaduto tutto tra corso Vittorio Emanuele, corso Umberto, piazza Sacro Cuore e via Nicola Fabrizi, in bar, negozi di abbigliamento, calzature e borse nonché profumerie. Il bottino complessivo non sarebbe poi così ricco, visto nelle attività visitate è sparito il fondo cassa o poco più.
Da Chiccoff, un bar di via Nicola Fabrizi, il ladro ha aperto agevolmente la porta, forse praticando un foro sull’uscio, ha raggiunto la cassa e l’ha rubata, rompendo il computer sul quale era sistemata. Dentro c’erano all’incirca 400 euro. Erano più o meno le 5.10 e nel locale si è subito attivato il sistema di allarme per cui il proprietario ha raggiunto il locale, avvertendo la polizia. Mentre erano in corso i rilievi il malvivente era già altrove, ma sempre in zona, per altri furti o tentativi di furti, uno dopo l’altro, a tambur battente.
Un altro colpo è riuscito alla profumeria “Limoni” di corso Umberto ma il ladro è stato sfortunato perché, pur riuscendo ad entrare dopo aver forzato la porta, non avrebbe preso alcunché visto che la cassa era vuota. Anche in questo caso è stato costretto ad allontanarsi per via dell’allarme. Di più, su quanto accaduto, si sarà nel momento in cui saranno esaminate le riprese delle telecamere. Accesso riuscito anche poco distante da lì, al negozio “Golden point”, sempre su corso Umberto. Stando alla ricostruzione della polizia, il ladro non ha dovuto far altro che forzare la porta e percorrere rapidamente una parte del negozio, fino a raggiungere la cassa. Dopo averla svuotata, prendendo all’incirca 150 euro, si è allontanato rapidamente. E ha fatto perdere le tracce. Solo le telecamere potranno, eventualmente, svelare la sua identità visto che è sparito rapidamente. E ha continuato ad agire indisturbato, solo o con la complicità di altri, visto che la zona è stata letteralmente bersagliata.
Pur sapendo che c’era il rischio di essere braccati, i balordi non si sono fermati e hanno raggiunto anche altri negozi della zona. Su corso Umberto hanno tentato di entrare anche da “O bag” e da “Intimissimi”, sono passati per via Trento, da “Nero Giardini”, e piazza Sacro Cuore, dall’”Erbolario”, almeno stando ad un primo bilancio della polizia e hanno tentato l’assalto anche ad alcune attività vicinissime tra loro, come un negozio di abbigliamento e uno di prodotti di bellezza su corso Vittorio Emanuele, “Suite abbigliamento” e “Bottega verde”. Non sono riusciti ad entrare ma è chiarissimo l’obiettivo: mettere a segno tanti colpi in successione, racimolando quanto più denaro possibile. Ora tocca al personale della squadra mobile, diretta da Dante Cosentino, mettere insieme tutti gli elementi a disposizione per incastrare gli autori del raid.
Intanto si solleva un grido di allarme da corso Umberto. Parla Carlo Miccoli, del bar Excelsior, voce storica dei commercianti del centro, che oggi intende porre il problema sicurezza all’interno della Confcommercio. «Una cosa del genere non è mai accaduta prima d’ora», dice rammaricato tracciando il bilancio della notte. Ieri, al bar, ha registrato «la rabbia» dei colleghi commercianti ed è preoccupante scoprire, da questi episodi, che «la città non è sicura. Basterebbe posizionare delle telecamere per tenere sotto controllo la zona. O forse servirebbero dei vigilantes, se le forze dell’ordine non possono monitorare la zona. C’è un attacco alla città e al commercio. E non va bene». (f.bu.)
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