la protesta si allarga

Pescara: «Sansificio, la puzza appesta tutta la città»

I residenti di Villa del Fuoco: «Filtri efficaci oppure cessi l’attività: sabato notte l’odore anche in centro e sul lungomare»

PESCARA. Un dato, ormai, appare certo: la "puzza intossicante" del sansificio non è più solo un problema del quartiere Villa del Fuoco, ma di tutta la città. E i firmatari della petizione ora chiedono la chiusura della fabbrica: «Non vogliamo che riapra in autunno a meno che non venga messa in totale sicurezza per i cittadini».

Alla mezzanotte, quando lo stabilimento dà avvio ai cicli di lavorazione della sansa (prodotto di derivazione dallo schiacciamento delle olive), scatta il coprifuoco sul territorio cittadino. Le promesse degli Schiavone, titolari della fabbrica situata tra strada Vicinale Torretta e via Fiora, di chiudere l'impianto entro il 15 giugno (fermo estivo, poi si riprenderebbe ad ottobre con la raccolta delle olive) non placano le proteste dei residenti del quartiere che hanno raccolto 170 firme da consegnare ad Arta, Asl e Comune. Una petizione che, inizialmente, aveva lo scopo di chiedere «l'adeguamento del sistema di funzionamento dell'impianto». Un adeguamento che a detta degli Schiavone, «c'è stato, con l'utilizzo di un sistema di filtraggio biocompatibile costato 100 mila euro».

Ma a quanto pare, non basta «perché i fumi nauseanti invadono la città e la gente li avverte anche in centro», spiega il portavoce del comitato di Villa del Fuoco che ha organizzato la raccolta firme, «è una situazione che non possiamo più tollerare. A questo punto chiediamo che la fabbrica non riapra più, a meno che non venga messa in totale sicurezza per i residenti e i cittadini».

Racconta, ancora, il rappresentante del comitato contro il sansificio: «Sabato notte, intorno alle due, eravamo in una gelateria del centro, tra via Roma e via Nicola Fabrizi. L'odore nauseabondo è stato avvertito e contestato dai clienti e dai turisti che non riuscivano a capire che cosa stesse accadendo nell'aria. La puzza è così forte e fastidiosa che ci chiediamo se davvero stiano bruciando sansa o altri prodotti. Chi si avvicina allo stabilimento durante la lavorazione, vedrà un forno che arde a fiamma viva, non solo fumo grigio che si eleva in cielo. Che filtri stanno usando che non riescono a frenare queste ondate di puzza intossicante? Neppure sul lungomare si respirava l'altra notte, l'odore acre non ci dava tregua. Come lo abbiamo sentito noi e sicuramente gran parte dei pescaresi, ci chiediamo come mai non la sentano anche i politici. Loro dove vivono? Perché non fanno qualcosa?».

I residenti di Villa del Fuoco fanno notare che Pescara sarà capitale dello sport, con le manifestazioni Ironman in arrivo, nei prossimi giorni: «Che figura ci facciamo con l'aria che appesta e il mare inquinato? Che immagine restituiamo di Pescara? Dove andranno a passeggiare gli atleti prima della fatidica partenza? Tutto questo è imbarazzante. Stanno intossicando mezza Pescara e nessuno fa niente».

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