LA TRAGEDIA

Pescarese muore a Santo Domingo

Stefano Ciattone, 60 anni, gestiva un’agenzia di escursioni da oltre 25 anni. Tanti i messaggi di cordoglio in città

PESCARA. Il sogno l’aveva trasformato in realtà poco più di 25 anni fa, quando si era trasferito a Santo Domingo, dove aveva trasformato in un lavoro la sua voglia di stare tra la gente e il suo amore per il mare e la pesca: un’agenzia di escursioni e viaggi turistici a Bayahibe, la Bayatour, punto di riferimento per le vacanze di tanti pescaresi e non solo. Stefano Ciattone, 60 anni, pescarese di via Vittorio Veneto (zona piazza Duca) è morto ieri mattina (ora italiana) in casa proprio lì, in quella terra caraibica dove aveva messo su famiglia: la moglie Maria e i figli Leila e Mario, di 20 e 17 anni, avuti dopo Teresa, 25 anni, nata da una sua precedente unione.

A Pescara lascia il fratello Luca e i tantissimi amici con cui, nonostante il tempo e la distanza, non aveva mai perso i contatti. «L’ultima volta era tornato nel 2019», ricorda Luca Ciattone, «per la morte di nostra madre, e ancora prima nel 2014, ma ci sentivamo costantemente in videochiamata». A portarlo via ieri, le conseguenze di un blocco renale che negli ultimi mesi lo aveva prostrato sempre più.

«Sono rimasto stravolto dalla notizia», racconta l’amico d’infanzia Tino Di Nardo, «l’ultima volta ci eravamo sentiti una ventina di giorni fa, non immaginavo un epilogo così veloce. Con Stefano eravamo amici da bambini, quante estati insieme al Calypso, i campeggi. Una persona disponibile, goliardica, un compagnone. Gli piaceva la pesca da quando era piccolo. Da lui sono stato almeno sei sette volte, era inserito nel tessuto sociale dominicano. Con la sua attività avviata nella zona sud-est di Santo Domingo era diventato un personaggio». A raccontarlo, le decine di messaggi pubblicati sulla sua pagina Facebook dai tanti turisti sparsi per l’Italia che ieri ne ricordavano la professionalità, ma soprattutto le doti umane e la sua grande ospitalità.

Il 10 ottobre avrebbe compito 61 anni Stefano che nel 1996 smise di fare il consulente del lavoro e aprì, come ricorda il fratello, «l’osteria del Grifo, in via Cesare Battisti. La portò avanti per un anno e poi partì per Santo Domingo, dove poi rimase a vivere. Adesso, oltre all’agenzia di escursioni, aveva anche un’attività di ristorazione dove continuava a fare quello che ha sempre amato: mettere insieme la gente, fare festa».

Tra i tanti messaggi di cordoglio, anche quelli di Maurizio Acerbo, il segretario di Rifondazione comunista che con Ciattone ha condiviso l’infanzia in via Vittorio Veneto: «Ciao Stefano amico di sempre», ricordandone l’amore per il mare. Come fa sapere il fratello, Stefano sarà cremato a Santo Domingo dopo l’autopsia prevista dalla legge locale e quindi poi anche la sua Pescara gli darà l’addio con una messa da fissare in questi giorni.