Pesce, il prezzo non sale

Asta senza impennate nel mercato ittico sistemato.

PESCARA. Pesce battuto a buon prezzo ieri al mercato ittico. La riapertura dell’asta dopo il mese di fermo biologico non ha portato alla temuta impennata dei prezzi. Sui nastri «pesce di terra» (meno costoso e pregiato) in quantità. Oggi la prova del 9 con prodotti «di lusso». Nella struttura rimessa a nuovo dopo lo stop imposto dalla Asl - che a luglio aveva segnalato una serie di lavori urgenti da eseguire per garantirne un corretto funzionamento - sono arrivate nel primo pomeriggio circa 720 casse di pescato, scaricate dai 9 motopescherecci (Cristian, Zeus, Pandora, Aurora, Karol, Guido, Aquila, Aldebaran e Sisto) della flottiglia pescarese rientrati nella tarda mattinata dopo la pesca notturna sotto costa, cioé entro le 3 miglia (ecco il perché della definizione: «pesce di terra»).

Un quantitativo che si è rivelato superiore alla domanda, di qui il prezzo contenuto. Così, per fare degli esempi, a 8-9 euro al chilo sono stati battuti seppie e calamari, a 10 le triglie grandi e 4-5 euro le piccole, tra i 7 e gli 8 euro al chilo le panocchie, stesso prezzo, di media, per sgomberi e frittura. Unico fuori mercato il merluzzo, venduto a 13 euro contro gli 8-9 soliti. Ma per capire l’orientamento del mercato per questa e le altre specie più pregiate bisogna aspettare l’asta di oggi, quando arriverà sui nastri il pescato dei 50 pescherecci d’altura pescaresi in mare da 3 giorni, che scaricheranno al mercato del porto una parte del pesce catturato: l’altra partirà per i mercati generali di Roma. Da oggi poi nuovo fermo biologico per tutti i motopescherecci locali: la marineria di Pescara aderisce alle indicazioni della Ue e va in mare per 78 ore, 3 giorni anziché 4 a settimana, con una decisione assunta nel 2006 su direttiva dell’allora assessore al Mare Riccardo Padovano.

E ieri, per la riapertura dunque, agli armatori è stato riconsegnato un mercato ittico all’ingrosso «completamente risanato», sottolinea l’assessore comunale al Commercio Stefano Cardelli. «In 30 giorni siamo riusciti a ottemperare a tutte le prescrizioni impartite dalla Asl, con la bonifica dei locali, la riparazione delle infiltrazioni d’acqua dal solaio, la sistemazione delle piastrelle, la sostituzione dei flaps (le tende plastificate poste ai due ingressi della struttura), il rifacimento dell’asfalto esterno e la nomina di un veterinario comunale, la dottoressa Grieco, in carica 60 giorni, il tempo di pubblicare il bando per l’affidamento definitivo dell’incarico». Le prescrizioni della Asl erano arrivate a metà luglio, a nuova giunta appena insediata, e dovevano essere ottemperate entro il 31 luglio, «ma con il dialogo siamo riusciti a far coincidere la chiusura del mercato con il fermo biologico», racconta l’assessore.

«L’Azienda sanitaria in sostanza ci ha segnalato problemi gravi, se consideriamo che i lavori di ristrutturazione dell’intero mercato si sono conclusi 3 anni fa, lavori dunque troppo recenti per giustificare quelle infiltrazioni d’acqua, ad esempio, registrate sui solai». Insomma «una eredità gravosa della presedente amministrazione», sostiene Cardelli. «Ora, affrontata e risolta l’emergenza, potremo occuparci degli interventi a breve e medio termine. Puntando al rilancio del sito, fermo dal 2005-06: il nostro obiettivo è far decollare il servizio di asta on-line, la possibilità di aprirci a mercati esterni dando la possibilità agli armatori locali di vendere la propria merce anche attraverso internet».