Pestati al bar da una baby gang, chiesti più controlli

28 Giugno 2025

Dopo l’aggressione a Porta Nuova, i commercianti protestano: «Serve un inasprimento delle sanzioni verso i giovani»

PESCARA. Più sicurezza e inasprimento delle sanzioni. Sono queste le richieste delle associazioni di categoria, intervenute dopo il pestaggio dei due commercianti del bar a Porta Nuova da parte di un gruppetto di giovani.

«Ma non è certo un caso isolato», dice Luciano Di Lorito della Cna Pescara esprimendo solidarietà ai due baristi, «le cronache cittadine ci consegnano ogni giorno, purtroppo, casi di analogo tenore, con il costante protagonismo di ragazzini: il terribile omicidio, poco più di un anno fa del povero Crox, sembra non abbia insegnato nulla. Ferma restando la necessità di individuare e punire i colpevoli da parte delle forze dell’ordine, si tratta forse di riflettere sul fatto che occorra probabilmente un approccio a queste vicende che vada oltre il mero aspetto repressivo, che da solo non basta: l’introduzione di nuove fattispecie di reato e l’inasprimento di sanzioni su diversi profili non sembrano cogliere nel segno, che è quello di garantire la sicurezza delle persone e sottrarre i giovanissimi a pratiche violente». Per la Cna serve collaborare anche con «famiglie, scuola, associazioni, società sportive ed altri ancora», dice, «perché questa è una partita che tutti insieme si vince o si perde».

Lancia l’allarme anche Fabrizio Vianale di Confartigianato: «Occorre che le forze dell'ordine si concentrino anche nelle zone periferiche e dove ci sono meno attività, un imprenditore deve essere sereno mentre lavora». Ad intervenire anche Riccardo Padovano di Confcommercio Sib che consiglia di spostare servizi di pubblica utilità «come le corse dei bus per Roma e Napoli», spiega, «davanti alla stazione di Porta Nuova. L’afflusso di persone di conseguenza garantisce più sicurezza e la zona non rimane isolata».

Anche Confcommercio condanna l’aggressione ai danni dei due commercianti del bar “Sotto un treno”: «È uno scandalo, bisogna intervenire». La scorsa sera i due commercianti avevano chiesto ad un gruppo di ragazzi di abbassare la voce per non disturbare la quiete pubblica: una richiesta non andata giù ai giovani che hanno riempito di botte i due lavoratori.

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