Piano traffico, tante adesioni alla protesta

Domani sera i negozianti del centro abbasseranno le serrande e spegneranno le vetrine
PESCARA. I commercianti non rinunciano al progetto di una confederazione dei negozi del quadrilatero corso Vittorio Emanuele, via Muzii, riviera fino al lungofiume Paolucci, cioé il Centro commerciale naturale disegnato dall'assessore Stefano Cardelli, che li vedrebbe uniti nelle richieste e nei progetti e farebbe di loro un autentico esercito di mille operatori e oltre, con il peso specifico che numeri del genere possono avere sulle scelte di un'amministrazione. Ma conservano l'autonomia tipica della categoria nel decidere - bottega per bottega - se aderire o meno alla protesta eclatante lanciata dall'associazione Portici-Via Roma: domani sera vetrine al buio e serrande abbassate per sottolineare il sonoro no al piano traffico, in realtà alle ordinanze sulla viabilità che l'assessore Berardino Fiorilli sta emenando in vista di una pedonalizzazione del quadrilatero.
E riescono a mantenere insieme, senza contraddizione, la bocciatura all'operato di Fiorilli con la volontà di costruire il Centro commerciale naturale, che vede un altro assessore, appunto Cardelli, in prima linea, con il Comune in quota maggioritaria (51%), le 10 associazioni di via al 45% e altri enti e associazioni di categoria con quote minime. Così mentre Fabrizio Corazzini, referente Via Roma-Portici, con i colleghi dell'associazione raccoglie «moltissime adesioni», assicura, alla protesta, e già su più vetrine compare la locandina che la annuncia: «Stop al nuovo piano traffico. I commercianti spengono Pescara», al tempo stesso ribadisce l'interesse verso il consorzio: «Sono due cose distinte», spiega, «un conto è la proposta di Cardelli, innovativa, altro sono le iniziative prese per il traffico: sappiamo che c'è già un dietro front di Fiorilli (articolo sotto ndr), ma avremmo voluto vedere altri segnali prima dall'amministrazione comunale. L'inversione di marcia in via Regina Margherita ha messo in ginocchio i negozi "mordi e fuggi": bar, pescherie, fruttivendoli, ricevitorie e simili».
Lo "sciopero" del commercio non spaventa Cardelli, che da un lato rimarca «che a dichiararlo, semmai, è una associazione e non tutte e 10. Ma che comunque è comprensibile, anche se andrebbe fatta una riflessione più generale sulla crisi che non solo Pescara vive. In ogni caso», ci tiene a sottolineare l'assessore al Commercio, «porte spalancate a Via Roma-Portici nel Centro commerciale naturale. Già nella riunione di giovedì scorso abbiamo ascoltato istanze importanti degli operatori. E Fiorilli ha dato seguito con il cambiamento del senso di marcia in via Parini e via Mazzini. Abbiamo ripristinato il vigile di quartiere per la sicurezza, dato il via, con l'assessore Isabella del Trecco a operazioni di pulizia; ci siamo attivati con l'assessore al Turismo Barbara Cazzaniga per allestire un cartellone natalizio che attiri in centro. Insomma vogliamo dare risposte e il consorzio è una grande occasione».
Occasione in cui crede Alessandro Acerbo, presidente di Pescara Centro: «Non è più tempo di rifugiarsi dietro agli errori del passato», osserva, «bisogna fare qualcosa. Per la prima volta ci sediamo a un tavolo con gli amministratori e possiamo far capire il nostro punto di vista. E siamo tanti, un migliaio, possiamo incidere. Quando ci siamo incontrati, quanche giorno fa, non si è parlato di spegnere le vetrine. Non è il momento della polemica», rincara, «nè di mostrarsi disuniti, magari con 4 vie al buio e il resto acceso». Opinione condivisa da Giacomo Genchi, referente di Via Fabrizi: «La modifica della viabilità ha danneggiato il commercio», premette, «e la cosa fa ancora più clamore perchè la crisi è nera. Però credo che il Centro commerciale naturale vada portato avanti. Se aderiremo alla protesta? Non lo so, ci riuniremo questa sera».
Non ci sta Giuseppe Trozzi, Via Firenze: «Abbiamo un dialogo in corso. La nuova viabilità crea problemi, ma è sperimentale, si può cambiare. Col Centro naturale possiamo programmare miglioramenti invece di protestare a vuoto». «Capisco bene il malcontento generale», gli fa eco Francesca Di Masci, Via Venezia, «anche noi non condividiamo i cambiamenti fatti, anche se troviamo intelligente l'isola pedonale, ma prima servono parcheggi e servizi. Insomma dobbiamo discutere, Cardelli è disposto a farlo».
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