Piscina provinciale, 1200 firme per la riapertura

Adesione massiccia alla petizione lanciata dalle mamme dei ragazzi disabili per sostenere l’associazione Orione che gestisce l’impianto di via Einaudi

PESCARA. Schizzano a 1.200 le firme raccolte per chiedere la riapertura al pubblico della piscina di via Einaudi. La petizione popolare, lanciata dalle mamme e dai ragazzi disabili per sostenere le ragioni dell’associazione sportiva dilettantistica Orione, messa alle strette dalla Provincia proprietaria dell’impianto, ha riscosso notevole successo. I punti di raccolta sono dislocati in diversi centri, non solo a Pescara ma anche a Roseto e in altre parti d’Abruzzo. «Adesso siamo alla ricerca di un sostegno economico per le gare e le competizioni nazionali», sottolinea Matteo Iacono, il presidente dell’Orione, che venerdì scorso ha presentato una controproposta al presidente Guerino Testa ed è in attesa del sopralluogo promesso da Palazzo dei Marmi.

«Dal 21 al 24 febbraio», spiega Iacono, «ben 13 atleti diversamente abili dell’associazione saranno impegnati nei campionati invernali in vasca corta che si terranno a Loano, in provincia di Savona. Abbiamo calcolato che per la trasferta si spenderanno 4.654 euro, una cifra che non è in nostro possesso perché con la piscina chiusa e senza più entrate il nostro budget si è ridotto a zero».

Prima della chiusura della struttura di via Einaudi, ogni utente regolarmente abbonato pagava 6 euro a ingresso per entrare in acqua, che diventavano 4 nei casi di anziani, disabili, donne incinte e famiglie numerose. Per il nuoto libero, invece, il costo era di 8 euro.

Cifre basse se confrontate con le altre piscine della città, adeguatamente modellate sul target medio-basso dei cittadini di Rancitelli e San Donato.

« Le entrate», dice Iacono, «coprono a malapena le spese ordinarie e gli stipendi dei ragazzi. Di certo non possiamo permetterci i costi della proposta di transazione della Provincia. Il ribasso al 30 per cento equivale a 70mila euro che, dilazionati mensilmente, fanno 5mila euro più il canone fisso di 8.450 euro. Una spesa proibitiva per noi che non vogliamo alzare le rette mensili».

La controproposta presentata alla Provincia dall’associazione Orione e firmata dall’avvocato Raffaele Chirico, punta invece su una “compensazione” tra i mancati introiti derivati dall’utilizzo della struttura da parte degli studenti dell’Iis Volta la mattina e i canoni non pagati all’amministrazione. Inoltre si chiede l’esonero dai lavori previsti nel bando di concorso iniziale da 250mila euro e il ripristino immediato dell’erogazione di energia elettrica, gas e acqua potabile.

Ylenia Gifuni

©RIPRODUZIONE RISERVATA