Pista ciclabile nel degrado, è polemica

Scafa, il percorso all’interno del Parco Lavino interrotto da frane e rifiuti. I residenti chiedono aiuto

SCAFA. Circa quattro chilometri di pista ciclabile che si insinua in uno dei luoghi più belli e caratteristici del Parco Lavino: parte dalla Tiburtina Valeria, nei pressi del cementificio dell'Italcementi, per raggiungere la parte alta di località Decontra.

Un piccolo paradiso per gli amanti delle passeggiate e delle pedalate mattutine. La pista, infatti, è frequentatissima, un piccolo gioiello, realizzato dalla passata amministrazione di cui era sindaco il compianto Luigi Sansovini, al quale gli scafesi tengono molto. Ma proprio da loro, dai più assidui frequentatori, arrivano segnalazioni di abbandono della pista, definita un'opera stupenda e di mancanza di manutenzione da parte di chi di dovere. In una zona, la piccola carreggiata presenta da tempo un restringimento dovuto ad uno smottamento della scarpata laterale. Un franamento indotto dal passaggio di pesanti autocarri sulla strada sovrastante la scarpata. Motivo dunque di pericolosità che scoraggia, soprattutto le persone più avanti con l'età, a praticare la pista e certamente non incoraggia il ritorno di chi per la prima volta tenta un’escursione a piedi o in bici su quel suggestivo percorso. I frequentatori fanno altresì rilevare lo stato di degrado dei guard rail di protezione attualmente in uno stato avanzato di ossidazione. Sono coperti inspiegabilmente da uno strato di ruggine diffusa.

Inoltre il bel percorso interno al territorio, protetto da sguardi indiscreti, si offre a chi non rispetta le regole dello smaltimento dei rifiuti, anche pericolosi e vuole disfarsi delle più svariate tipologie di rifiuti. I frequentatori riferiscono di trovare sul luogo calcinacci ed altri tipi di rifiuti comprese cospicue quantità di amianto. Insomma, gli utilizzatori dell'opera reclamano interventi immediati finalizzati a restituire attrattiva, dignità e sicurezza alla pista ciclabile. (w.te.)

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