Porto di nuovo insabbiato Parte un mini dragaggio

Un documento della Capitaneria rivela: fondali troppo bassi, già due gli incidenti Alessandrini annuncia l’avvio dei lavori per rimuovere 15mila metri cubi di fango

PESCARA. È di nuovo in emergenza il porto di Pescara. La Capitaneria, in un documento datato il 19 luglio scorso e inviato al Provveditorato alle opere pubbliche, lancia l’allarme per i fondali della darsena commerciale che si sono di nuovo insabbiati. Due, rivela quel documento, gli incidenti avvenuti nel giro di tre giorni per la presenza di banchi di sabbia nello scalo. Uno, già noto, alla motocisterna Galatea e l’altro al motopeschereggio Maria Teresa. Per questo motivo, il comandante della Capitaneria Enrico Moretti ha richiesto un intervento d’urgenza per il ripristino delle batimetrie.

La risposta del Provveditorato non si è fatta attendere. Il 20 luglio scorso, l’organismo del ministero delle Infrastrutture annuncia l’avvio delle procedure per effettuare un dragaggio. E giovedì scorso, in consiglio comunale, il sindaco Marco Alessandrini ha confermato che saranno effettuati al più presto lavori di escavo nel porto per togliere 15mila metri cubi di sabbia. Un dragaggio ridotto, quindi, rispetto a quelli avviati negli anni passati per 80-90mila metri cubi di sabbia.

Per decidere come effettuare l’intervento, mercoledì scorso, negli uffici della Capitaneria di porto si sono riuniti il coordinatore del Provveditorato alle opere pubbliche Enrico Bentivoglio, il comandante Moretti, con gli ufficiali Antonio Catino, Enrico Macrì e Federico Di Curzio, il vice sindaco Enzo Del Vecchio, il direttore tecnico dell’Arta Giovanni Damiani con il tecnico Emanuela Scamosci, la responsabile del dipartimento Opere pubbliche della Regione Emanuela Fattori. In quella sede Moretti ha ribadito ciò che aveva scritto nella lettera del 19 luglio. «Per l’urgente attivazione degli iter amministrativi intesi all’avvio dei necessari lavori di ripristino», si legge nella lettera, «si segnala che il giorno 17 luglio il motopesca Maria Teresa, durante la navigazione di uscita dal porto, si arenava su un banco di sabbia presente nella darsena. All’incirca allo stesso punto, la motocisterna Galatea si arenava in data odierna, durante la manovra di ingresso in porto con 2,95 metri di pescaggio. Detto inconveniente determinava l’impossibilità della nave di accostarsi in banchina per le operazioni di discarica dei prodotti petroliferi». Intanto, i gruppo consiliari di Forza Italia e Pescara in Testa aprono una polemica: «Togliere 15mila metri cubi è come pensare di svuotare l’oceano con un cucchiaino. A questo punto temiamo per i pescherecci e per il mezzo della Snav».

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