Porto senza dragaggio incontro con il governo

PESCARA. «Il dragaggio del porto di Pescara è un problema di Protezione civile, non è più solo una necessità commerciale, turistica o infrastrutturale, ma è legato all’incolumità della popolazione e...
PESCARA. «Il dragaggio del porto di Pescara è un problema di Protezione civile, non è più solo una necessità commerciale, turistica o infrastrutturale, ma è legato all’incolumità della popolazione e alla tutela della città». Lo afferma il sindaco Luigi Albore Mascia nel giorno di un altro incontro a Roma sull’emergenza dragaggio e con il porto bloccato dal 9 luglio scorso per il fermo anticipato dei pescatori. Risale al 19 luglio scorso l’ultimo caso di peschereccio incagliato: il Maria Teresa è rimasto bloccato al rientro in porto. Oggi alle 18, nella sede del ministero dell’Ambiente, il sottosegretario Tullio Fanelli incontrerà il presidente della Provincia Guerino Testa, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, Albore Mascia, il Direttore generale per i porti Cosimo Caliendo, il provveditore alle Opere pubbliche Donato Carlea, il comandante della Direzione Marittima di Pescara Luciano Pozzolano, Mario Amicone, direttore generale dell’Arta, e Alberto Noli, progettista del piano regolatore portuale di Pescara.
«Pescara non può più aspettare 4, 6 o peggio 12-24 mesi per realizzare le opere che, a detta del Provveditorato, dovrebbero essere eseguite per restituire funzionalità e praticabilità al nostro scalo», commenta il sindaco, «quanto accaduto nelle ultime ore, con un’allerta meteo che per Pescara si è trasformato in allerta-esondazione, dovrà servire quale monito per quelle istituzioni che hanno piena competenza sul porto, ossia governo e provveditorato». Sul problema fanghi, Albore Mascia dice: «Non possono e non devono essere Comune o Provincia di Pescara a indicare dove portare i fanghi dragati dal porto, è una decisione che spetta al ministero che ne è responsabile. Per quanto ci riguarda», conclude, «il porto va dragato a partire da settembre, ossia fra 2 mesi».
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