Poste, pagamenti impossibili: il nome  del paese è lungo 

San Valentino in Abruzzo Citeriore manda in tilt i computer Il sindaco segnala, l’Ente si scusa: tra 11 giorni sarà tutto ok

SAN VALENTINO. E’ il comune con il nome più lungo d’Italia. E’ composto da 34 lettere, spazi compresi. Lo seguono a ruota con 33 Primiero San Martino di Castrozza (Trentino alto Adige) e Castrocaro Terme e Terra del Sole (Emilia Romagna), poi Sant’Andrea apostolo dello Ionio (Calabria) con 32 ed ancora in Abruzzo Villa Santa Lucia degli Abruzzi con 31 (L’Aquila), e poi via via altri in tutte le regioni italiane. Niente in confronto al nome di un paese di tremila abitanti del Galles che si compone addirittura di 58 lettere, ma che poi, per semplicità, viene individuato con un nome più corto di sole 12 lettere: Llanfairpwll.
Per i sanvalentinesi la lunghezza del nome del loro paese resta un inusuale record, anche se per questa caratteristica, di cui gli abitanti possono fare virtù, c’è un risvolto della medaglia che li penalizza: quella delle troppe lettere che il sistema informativo delle Poste italiane non riesce a “leggere”, con la conseguenza che alcuni assolvimenti di attinenza finanziaria non possono eseguirsi, costringendo i contribuenti a servirsi di altri canali.
Il “disagio” è stato scoperto dal sindaco, l’ingegner Antonio D’Angelo, che non è riuscito, circa tre mesi fa, a effettuate un pagamento, con una modulistica preordinata, per l’impossibilità del sistema informatico di Poste Italiane di accettare l’ordinativo che non prevedeva l’inserimento corretto del nome del paese di residenza, per non disporre delle caselle in numero sufficiente (34) per tutte le lettere e gli spazi che compongono il nome della municipalità.
«Una questione», spiega il primo cittadino, «che sicuramente ha riguardato e coinvolge ancora tutti gli utenti, nati a San Valentino, che in qualsiasi parte della Nazione potrebbero chiedere quel tipo di servizio a Poste Italiane. Un disagio che si palesa incombente soprattutto in questo momento di pandemia», va avanti D’Angelo, «che non consente la facilità di spostamenti per poter effettuare quella sorta di pagamenti con altri canali, e che comunque è stato segnalato alla direzione delle Poste». E alla sortita di D’Angelo Poste «si scusa con i cittadini per il temporaneo impedimento tecnico e precisa che la problematica è limitata unicamente ad alcune operazioni sui servizi finanziari, in particolare l’apertura di libretti di risparmio e la sottoscrizione di buoni fruttiferi. La momentanea difficoltà è stata causata dall’ultimo aggiornamento dei sistemi informatici che in effetti limita il numero dei caratteri consentiti nella compilazione del campo dedicato al comune di nascita del cliente e impedisce l’inserimento di denominazioni superiori a 30 caratteri. Le strutture aziendali competenti sono al lavoro per implementare le soluzioni informatiche appropriate e dal prossimo lunedì 14 dicembre, data del nuovo aggiornamento del sistema, sarà ripristinato il normale accesso alle operazioni momentaneamente interdette».
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