foto d'archivio

PENNE

Preso il ladro di Gratta e vinci, 200 erano fortunati ed era andato a riscuoterli

E' un 33enne residente a Pescara, individuato dai carabinieri dopo il furto nel bar di largo San Francesco: aveva lavorato nell'attività guadagnandosi anche la stima dei proprietari

PENNE. E' stato individuato e arrestato il ladro di "Gratta e vinci" e denaro nel bar di largo San Francesco. Dopo due mesi e mezzo di indagini, i carabinieri sono riusciti a risalire a un 33enne di nazionalità bulgara e residente a Pescara nei confronti del quale è scattata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. A tradire l'uomo è stata la presunzione di andare innocentemente a riscuotere a Roma e Pescara le vincite dei tagliandi che aveva appena rubato a Penne. Inoltre i proprietari del bar l'hanno riconosciuto in quanto il 33enne aveva lavorato presso di loro nei mesi precedenti al furto riuscendo a conquistare la fiducia al punto da consegnargli le chiavi dell'attività.

L'ex impiegato il 9 luglio scorso era riuscito così ad entrare nel bar Pon Cafe senza forzare la serratura e puntando subito ai cassetti che custodivano i "Gratta e vinci". Quella notte dal bar sparirono 8mila euro in contanti e circa milla tagliandi.

I carabinieri del Comando stazione di Penne, con la collaborazione dei militari del Nucleo operativo radiomobile (Nor), dalla visione delle varie telecamere del centro abitato hanno notato che il 9 luglio vicino al bar c'era un giovane che, tentando di camuffare le sembianze con un cappellino, si introduceva velocemente nel locale e in brevissimo tempo riusciva, senza neanche metterlo a soqquadro, ad asportare i soldi ed i “Gratta e vinci”, proprio come se fosse a conoscenza dele abitudini del titolare.

 Nel prosieguo delle indagini, coordinate dalla Procura, sono stati estrapolati i video dei vari esercizi, dislocati a Roma e a Pescara, dove il ladro era andato ad incassare quasi 200 tagliandi vincenti. Gli incassi avvenivano a volto scoperto, e i carabinieri hanno così avuto certezza sull’identità dell’uomo. Lo stesso è stato poi riconosciuto dai proprietari del bar nel ragazzo che fino all’anno scorso aveva lavorato con loro.

Le successive analisi delle celle telefoniche agganciate dal telefono dell’arrestato, avrebbero quindi confermato i sospetti e il pm ha richiesto (poi ottenuto) al Gip (giudice delle indagini prelinari) il provvedimento cautelare .