Primo matrimonio nel Museo Cascella: Emanuela e Paolo sposi tra quadri, sculture e disegni

«Un gesto che dà nuova vita all’arte e rende i nostri musei spazi ancora più vicini alle persone», commenta Luigi Di Alberti, presidente della Fondazione Genti d’Abruzzo
PESCARA. Sposarsi fra le opere pittoriche, scultoree ma anche grafiche e plastiche di Basilio Cascella e degli altri componenti della della stessa famiglia (i figli Tommaso, Michele Gioacchino), nell’edificio che fu luogo d’incontro per intellettuali del calibro di D’Annunzio, Pirandello, Grazia Deledda, Ada Negri, Guido Gozzano, Umberto Saba. Così il Museo civico Basilio Cascella ha aperto le sue porte a un’emozione nuova: ha accolto infatti il suo primo matrimonio civile.
Tra i colori delle tele e le atmosfere senza tempo delle sale, Emanuela e Paolo hanno scelto di pronunciare il loro “sì” immersi in un luogo che custodisce bellezza e memoria, trasformando un giorno speciale in un’esperienza che resterà impressa per sempre non solo nei loro cuori, ma anche nella storia del museo.
«Accogliere un matrimonio tra le opere di Basilio Cascella è un gesto che dà nuova vita all’arte e rende i nostri musei spazi ancora più vicini alle persone», commenta Luigi Di Alberti, presidente della Fondazione Genti d’Abruzzo. «La nostra missione è valorizzare il patrimonio culturale del territorio, e vederlo diventare cornice di momenti così intimi e significativi ci riempie di orgoglio. È il segno che i musei non sono solo luoghi da visitare, ma ambienti da vivere».
L’esperienza al Museo Cascella è un invito a immaginare le sedi della Fondazione come scenari privilegiati per celebrare matrimoni e cerimonie civili: spazi autentici, ricchi di storia e fascino, capaci di rendere ogni unione unica e irripetibile. Già tante coppie hanno scelto di celebrare le loro cerimonie nella sala Favetta o nel Bagno borbonico del Museo delle Genti d’Abruzzo. I due musei sono infatti a tutti gli effetti sedi comunali.
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