PESCARA

Proprietari dell'ex cementificio fanno murare ingressi, via i senzatetto

L'intervento per impedire gli accessi, chiesto l'intervento della polizia locale: in tre denunciati. Scontro politico sul quartiere, la Lista Sclocco: "Non c'è un euro per il progetto che vuole adottare la giunta". La replica con il piano e gli investimenti privati

PESCARA. È in corso da questa mattina un intervento sull'ex cementificio di Pescara dove la proprietà sta provvedendo a far murare gli accessi per impedire l'ingresso ai senzatetto.

Durante i lavori è stato chiesto l'intervento della polizia locale, coordinata dal comandante Danilo Palestini, che ha effettuato un controllo in tutta l'area, sia negli spazi interni sia in quelli all'aperto, per accertare la presenza di eventuali occupanti abusivi.

Poco prima delle 8, nei locali di via Raiale sono state trovate tre senzatetto che poi sono stati denunciati dalla polizia locale per invasione di terreni o edifici. Uno dei tre è stato portato in questura per l'identificazione. Il controllo della polizia locale segue quelli già effettuati negli ultimi giorni con
le altre identificazioni.

SCONTRO POLITICO. I consiglieri comunali di Pescara della Lista Sclocco accendono un faro sulla situazione di degrado che riguarda il quartiere periferico di Villa del Fuoco-Tiburtina che nelle ultime settimane è stato teatro di episodi delinquenziali.

«Dopo l'abbattimento del cosiddetto "Ferro di cavallo" a Rancitelli - spiega la consigliera Marinella Sclocco - la situazione legata allo spaccio, alla prostituzione, è peggiorata e le zone di degrado si sono allargate ai Palazzi Clerico e alle zone vicine all'ex cementificio di via Raiale». I consiglieri comunali Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli hanno incontrato la stampa insieme ad alcuni residenti per parlare di quelle che sono le criticità della zona e delle proposte. «I problemi - ha aggiunto Marinella Sclocco - non si risolvono abbattendo i palazzi. Questa zona ha bisogno di progettualità e di costruzioni. La Giunta ci dice che c'è un progetto per questa zona dell'area dell'ex cementificio, ma non ci chiediamo. Con quali soldi? La verità è che non c'è un euro e questo progetto non ha le gambe per camminare. Altra cosa. In questo quartiere esiste una sola scuola. La settimana scorsa il centrodestra ha tolto la presidenza da quella scuola, l'unica scuola della zona. Così facendo significa togliere progettualità ma anche togliere fondi che vengono dati alle scuole con la dirigente. Altra questione ancora. Abbiamo abbattuto, perché lo facemmo noi, un palazzo in via Lago di Borgiano che aveva problemi sismici e cosa hanno fatto al posto del palazzo? Una piazza invece di creare luoghi di aggregazione e incontro come fatto a Scampia dove abbattuta la "Vela" è andata l'università. Al posto del Ferro di Cavallo si poteva per esempio trasferire un dipartimento dell'Università, creando movimento e servizi e giovani. E invece no. Questo centrodestra deve tornare a casa».

LA REPLICA. L’assessore all’Urbanistica, all’Edilizia e all’Ambiente Isabella Del Trecco, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e il sindaco Masci nhanno indetto una conferenza stampa idinanzi al complesso dell’ex cementificio, in via Raiale, con lo studio di architettura NetLab incaricata dalla Calbit di curare tutta la procedura di dismissione del sito e la progettazione del futuro dell’area. “Entro il 2024 il complesso industriale dell’ex Cementificio, oggi proprietà privata della società Calbit, verrà demolito e partirà la bonifica dei 13 ettari di terreni di risulta, di cui 7,5 ettari destinati a verde e oggetto di cessione al Comune. Entro i successivi 48 mesi, dunque entro 4 anni, saranno completate le opere di riconversione della superficie che accoglierà, tra l’altro, un Centro turistico all’avanguardia, dotato di ogni genere di servizio, e una Bio-Farm”.

IL PIANO E GLI INVESTIMENTI. Il progetto di rigenerazione urbana si fonda su risorse private, un investimento di 150milioni di euro complessivi spalmati in 4 anni. "Parliamo – ha aggiunto Sospiri – di procedure complesse che pure la Regione, semmai si presentasse la necessità, non esclude la possibilità di sostenere, per dare alla parte ovest della città uno spazio nuovo, rigenerato, fruibile da tutti, riqualificato, bello, con un utilizzo turistico di grande livello”.

“Il progetto presentato è ambizioso, ma realizzabile – ha sottolineato l’architetto Giovanni Marchionne della NetLab-Calbit -. Il nostro obiettivo è di buttare tutto giù entro l’anno in corso, e parliamo della demolizione di 350mila metri cubi di materiale. Intendiamo realizzare su Pescara un format turistico in modo che il capoluogo adriatico diventi capofila di un progetto replicabile in tutta Italia. Il primo passo che vogliamo fare subito è la demolizione di edifici che ci danno fastidio, creando oggi un ingombro inutile, ricordando che non c’è alcuna problematica ambientale nella zona".