Proteste in via Regina Margherita

7 Settembre 2011

Negozianti preoccupati per il calo di clienti. Fiorilli: un po' di pazienza

PESCARA. Non piace ai commercianti di via Regina Margherita l'inversione di senso di marcia su parte della strada. «Siamo pronti ad una raccolta di firme», dicono, «questa iniziativa ci penalizza, ce l'hanno imposta senza nemmeno dirci quale sarà la sua utilità».

Da ieri mattina via Regina Margherita, importante arteria cittadina, ha la direzione di marcia obbligatoria sud-nord nel tratto compreso tra via De Amicis e via Muzii. Il resto della strada continuerà ad essere percorribile nel senso nord-sud.

LA PAZIENZA.
«Per il momento è l'ultima variazione alla viabilità, chiedo a cittadini e automobilisti di avere un po' di pazienza», dice l'assessore alla mobilità Berardino Fiorilli, che ieri mattina insieme ai vigili urbani monitorava la situazione del traffico nei pressi della nuova rotatoria tra via Leopoldo Muzii e via Regina Margherita. «I tempi di assestamento sono di tre o quattro giorni, poi ci si abituerà alle novità che stanno cambiando il volto del centro urbano».

LA RABBIA.
«Proprio ora che questo tratto si stava rivitalizzando arriva un provvedimento che ci penalizza», afferma Flaminia dell'omonimo negozio di parrucchiera sulla via, «ora la zona diventerà cupa e morta. Da qui si passerà solo per uscire dalla città». Le fa eco Giacomo della Bimm Immobiliare: «E' un grosso problema per noi. Prima il flusso era maggiore e la visibilità anche, ora invece questo pezzettino di strada al contrario non verrà più percorso. Ma la cosa che dà più fastidio è che tutto è stato fatto in maniera impositiva, nessuno ci ha chiesto un parere né ci ha spiegato il perché di questa variazione apparentemente inutile e sicuramente dannosa».

Usa a grandi linee le stesse parole Filippo di Ka International, che sull'ingresso del suo negozio guarda con rammarico la strada semivuota. «Non capisco perché abbiano fatto una cosa simile. Non c'è stato nessuno studio a riguardo e non sono state contattate nemmeno le nostre associazioni di categoria. Dovevano discuterne e sentire anche la nostra opinione, magari spiegandoci l'intero progetto, se ce n'è uno».

LE PAURE.
«Sono agitato da morire», dice Alessandro, titolare dell'edicola su via Regina Margherita, nel tratto rimasto percorribile in direzione sud, «come gli altri esercenti ho paura di perdere i clienti. Siamo già pochi su questa via, non è giusto danneggiarci. E poi così si vanno ad intasare ulteriormente la riviera e corso Vittorio Emanuele. Non sono contro la pedonalizzazione, è il futuro», continua, «ma va fatta con criterio: prima si realizzano nuovi parcheggi, poi gradualmente si cambia».

«Ora ho paura che spostino i parcheggi dall'altro lato della strada», aggiunge Flaminia, «a quel punto le vetrine non si vedranno più e i nostri sforzi andranno in fumo». Una signora in bici si ferma per dire la sua. «Abito su via Regina Elena e con questo senso invertito sarò costretta, per andare verso sud, a passare sulla riviera o su viale Bovio, che senso ha? E poi con l'apertura delle scuole il problema diventerà dirompente».

GLI INDECISI.
In molti guardano incuriositi i vigili urbani che dirigono il traffico e elargiscono consigli agli automobilisti destabilizzati dal cambio di senso di marcia. «Io non parlo, non voglio dare giudizi anticipati», dice Mimma, «mi dovrebbero spiegare però l'utilità di questo tratto di strada al contrario, a me sembra inutile. Comunque l'importante è che non tocchino i parcheggi lungo la via, altrimenti diventa un vero pasticcio». Per Anna, anche lei in bicicletta, «bisogna attendere con fiducia la realizzazione dell'intero piano, forse i cambiamenti ci riserveranno sorprese positive». La signora Nella, di Linea Disma, ha un'attività da tanti anni sulla via e di esperimenti ne ha visti molti. «Mi sembra così strano», dice, «per il negozio però mi sa che è peggio».

I discorsi sul cambio di sensi di marcia in centro e sulla chiusura di via Mazzini per effettuare i lavori che la renderanno isola pedonale (solo per un tratto) tengono banco in bar e ristoranti. «Mi sembra un modo per aggirare il vero problema», dice Luigi, «che è l'assoluta carenza di parcheggi». Per Marco, in pausa pranzo, «l'iniziativa ha creato molta preoccupazione tra i commercianti e forse andava comunicata meglio». Secondo Silvio, «è un problema anche per chi opera nelle piccole imprese che fanno i lavori negli appartamenti: la città sta diventando un percorso ad ostacoli, è difficile spostarsi».

LA GRANDE ISOLA.
Il prossimo passo verso la pedonalizzazione del centro sarà la chiusura al traffico di via Firenze, partendo da via Genova, e di via Cesare Battisti, fino al mercato coperto. «L'intervento su via Regina Margherita», conclude Fiorilli, «segna l'inizio di un progetto più ampio. È il primo passo verso l'idea della grande isola pedonale che riguarderà il quadrilatero centrale della città».

Un'idea che forse verrà apprezzata nel tempo. «Uno si adatta a tutto», dice Marcello, che abita sulla via in questione, «ma potendo scegliere, se le cose rimanevano come prima forse era meglio. Per tutti».

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