Provincia, contributi a pioggia alle associazioni

Dai pescatori della lenza popolese alla Città dello sport, ecco i nomi dei beneficiari

PESCARA. Ci sono associazioni di ogni tipo: dai pescatori sportivi della lenza popolese, ai montanari bertoniani. E poi, una miriade di enti, consorzi, fondazioni, imprese, onlus. Ci sono persino delle croissanterie e dei ristoranti. Sono tutti beneficiari delle provvidenze economiche che la Provincia ha erogato nel corso degli ultimi tre anni.

Una valanga di denaro pubblico finito in mille rivoli per finanziare iniziative e manifestazioni di ogni tipo in tutto il territorio. I nomi, con tanto di importi erogati sottoforma di provvidenze, sono tutti in un ponderoso albo di ben 41 pagine che l'ente ha reso pubblico nei giorni scorsi, ottemperando all'obbligo stabilito dal decreto presidenziale del 7 aprile del 2000, numero 118. «Non si tratta solo di contributi alle associazioni», ha tenuto a precisare il presidente della Provincia Guerino Testa, «in quell'elenco ci sono anche i soldi che la Regione ci ha girato per il trasporto dei disabili e per il lavoro e la formazione. Quindi, non c'è stato nessuno spreco di denaro pubblico». Ma spulciando nell'elenco dei beneficiari si scoprono diversi casi curiosi. Eccoli.

CACCIA E PESCA. Sono tante le associazioni sportive che hanno beneficiato in questi ultimi anni dei contributi della Provincia. In cima alla graduatoria troviamo l'Ailps, l'associazione italiana libera pesca sports, che ha ricevuto erogazioni suddivise in quattro tranche: la prima di 1.000 euro, poi di 1.406, 8.013 e 4.574 euro, per un totale di 13.993 euro. Altri 9.425 euro sono andati all'Arci pesca. Ma nell'elenco dei beneficiari c'è anche un'associazione chiamata Pescatori sportivi della lenza popolese, che ha ricevuto dalla Provincia 500 euro. Non sono state da meno le organizzazioni dedicate alla caccia. All'Enalcaccia sono stati versati 3.167 euro; all'associazione venatoria Italcaccia, 3.791.

ASSOCIAZIONI. Associazioni e club culturali compaiono ovunque nelle 41 pagine dell'albo. L'elenco è sterminato: 6.000 euro sono andati all'associazione culturale Lauretana; 400, a quella della Fratellanza dello scorpione; 800, alle Giacche verdi d'Abruzzo; 1.000, agli Amici della saletta; 600, ai Guardiani dell'oca; 5.400 alla Città della terra cruda; 1.000, ai Montanari bertoniani. E poi ancora 2.003, all'associazione culturale Il passo del gambero; 500, all'associazione sommelier; 500, alla scuola d'arte Il monitore; 700 alla Gold management. Un caso a parte è l'Associazione micologica che ha beneficiato, tra il 2010 e il 2011, di ben otto contributi, per un totale di 10.000 euro.

PESCARA 2012. Ma i fondi dell'amministrazione provinciale non sono finiti solo alle associazioni. Nel 2010, la Provincia ha sborsato 10.000 euro al comitato organizzatore di Città europea dello sport 2012 per consentire a Pescara di ottenere il titolo. L'ente ha finanziato con 1.000 euro il Consorzio per la tutela dell'olio extravergine di oliva, con 2.500 l'Ente della manifestazioni cepagattesi, con 7.000 la fondazione Paparella Treccia, titolare dell'omonimo museo di maioliche. Ben 23.989 euro sono stati versati al ristorante Margherita, 15.100 a una croissanterie, 1.000 all'Unione commercialisti esperti contabili e, per finire, 3.279 all'ex Agenzia autonoma che si occupa della gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali. IDV

CRITICO. I contributi a pioggia dell'amministrazione provinciale hanno scatenato la reazione dell'Idv. «L'albo non l'ho ancora visionato», ha affermato la consigliera Antonella Allegrino, «ma ci tengo a ricordare che conduco una battaglia da anni per far regolamentare le provvidenze». «I soldi pubblici», ha continuato, «non possono essere elargiti in maniera discrezionale ai soliti amici, ma sulla base di una progettualità. A tutti va data la possibilità di partecipare a dei bandi». Secondo la consigliera, invece, in alcuni casi non si sarebbe proceduto in questo modo. «C'è l'articolo 27 del nostro statuto della Provincia che consente all'ente scelte discrezionali e questo non va bene», ha rivelato, «io darei l'incarico di individuare i beneficiari delle provvidenze a un'apposita commissione, sempre sulla base di una progettualità».

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