L'aereo dell'Aeronautica che ha riportato gli italiani dalla Cina

PESCARA / CORONAVIRUS

Quarantena alla Cecchignola per Lorenzo: "Tornerò presto in Cina"

Lo studente pescarese è rientrato a Roma insieme agli altri italiani con l'aereo messo a disposizione dal governo. I genitori Giulio Di Berardino e Alessandra Genco: "Per 15 giorni non potremo parlargli". E lui: "E' stata solo una piccola disavventura"

PESCARA. «Tornerò presto in Cina. Mi sono trovato bene, è stata solo una piccola disavventura». È sereno Lorenzo Di Berardino, lo studente di 22 anni di Pescara, fra gli italiani rientrati dalla Cina e che sono tenuti in isolamento alla Ceccchignola. A riferire le sue parole sono i genitori, che hanno atteso - davanti alla struttura a sud della Capitale - l'arrivo del pullman partito da Pratica di Mare.

«Lo saluteremo guardandolo dal finestrino, per 15 giorni non potremo parlare con lui, ma lo saluteremo guardandolo al finestrino del pullman», spiega Giulio Di Berardino, il padre.

Lorenzo Di Berardino, lo studente pescarese a Wuhan sta per rientrare dalla Cina in Italia con un aereo militare

Lorenzo è tornato con gli altri 56 italiani grazie all'aereo dell'Aeronautica messo a disposizione dal governo e che è atterrato questa mattina (lunedì 3 febbraio) a Prtatica di mare (Roma). Ha fatto in tempo a mandare solo un sms alla madre con su scritto "atterrati". Per ora né Alessandra Genco né Giulio Di Berardino, genitori di Lorenzo, sono riusciti a parlargli. «Ma ieri pomeriggio siamo stati in videoconferenza con lui - spiega mamma Alessandra - perché era in giro per Wuhan con un'auto dell'organizzazione e Lorenzo ci spiegava che, malgrado la città fosse evidentemente svuotata, secondo lui si stava facendo troppo allarme. Ora siamo davanti alla Cecchignola in attesa di consegnare la valigia con dei cambi per lui, non abbiamo messo né salsicce né pecorino - chiude ridendo - perché la grande festa ci sarà solo quando sarà tornato a casa a Pescara».

«Dopo un breve trasbordo su un'auto messa a disposizione dalla università cinese Zuel verso uno dei quattro punti di ritrovo individuati dall'ambasciata italiana, Lorenzo è stato prelevato da un bus navetta autorizzato dalle autorità cinesi al trasporto fino al terminal dell'aeroporto», hanno raccontato all'Ansa il padre e la madre dello studente pescarese fermo a Wuhan da settimane per le vicende del coronavirus. «Abbiamo notizie che al loro arrivo dopo uno screening sanitario verranno indirizzati nel campus olimpico della Cecchignola. Lì verranno sottoposti a un periodo di quarantena per due settimane. Sappiamo già che comunque almeno per i primi giorni sarà impossibile anche vederlo. Ma quello che da genitori ci preme di più adesso è che è tornato dalla Cina. Queste settimane sono state di forte apprensione, soprattutto dovuta al fatto dell'incertezza sulle modalità e tempistica del rimpatrio. Dobbiamo dire che alcune volte era lo stesso Lorenzo a tranquillizzarci da Wuhan. Ringraziamo il governo italiano per quanto è riuscito a mettere in campo vista anche la criticità dell'epidemia e anche tutte le tante persone che ci hanno espresso vicinanza e solidarietà. Un ringraziamento particolare» chiosano Giulio Di Berardino e Alessandra Genco, «lo dobbiamo all'università di Trento che in tutti questi giorni si è interfacciata attraverso il ministero dell'Università per trovare nel più breve possibile la soluzione ai problemi logistici che Lorenzo ha dovuto affrontare a Wuhan. Non vediamo l'ora di riabbracciarlo il più presto possibile».