«Quell’imposta è troppo alta per le imprese»

Cna e Confesercenti: «In molti non ce l’hanno fatta a pagare». Seccia (Fi): «Le aziende maltrattate»
PESCARA. «L’imposta sui rifiuti è troppo cara per le imprese, avevamo avvertito l’amministrazione comunale che qualcuno non avrebbe pagato». Le associazioni degli artigiani, Cna e dei commercianti, Confesercenti, la pensano allo stesso modo. Le tariffe Tari, aumentate alle stelle dalla giunta Alessandrini a settembre, hanno messo in difficoltà le imprese e molte non ce l’hanno fatta a pagare. «Le imprese non pagano le tasse locali non perché sono evasori fiscali, ma perché non hanno risorse economiche e liquidità», ha detto il direttore della Cna Carmine Salce, replicando all’assessore ai tributi Bruna Sammassimo che giovedì scorso, dopo aver reso noto l’andamento negativo del gettito Tari, ha puntato il dito contro le imprese. «In epoca non sospetta, già in agosto, quando la manovra sulla tassazione si andava definendo», ha ricordato Salce, «mettemmo in guardia l’amministrazione Alessandrini, di cui certo non siamo noi a negare le difficoltà di quadratura del bilancio, che procedere a un aumento generalizzato della tassazione locale in quei termini, come nel caso della tassa sui rifiuti, avrebbe provocato un grave problema per la riscossione. Meglio sarebbe stato, a nostro giudizio, adottare aliquote più basse, pur di garantirsi il pagamento dal parte delle imprese, che avrebbero avuto così maggiori probabilità di onorarle». «Si è scelta una strada opposta con aliquote troppo alte», ha aggiunto il direttore Cna, «e adesso non ci si può lamentare dei vistosi buchi che compaiono nel gettito».
Dello stesso tenore le dichiarazioni del direttore della Confesercenti Gianni Taucci. «Non hanno pagato la Tari le imprese che sono state bersagliate da tariffe altissime», ha osservato, «invece di licenziare i dipendenti, hanno preferito non pagare. L’amministrazione comunale ha voluto applicare tariffe elevate per compensare il bilancio, e ciò ha prodotto una disaffezione nelle imprese e un boomerang per l’amministrazione. Alcune attività, come ad esempio bar e ristoranti, hanno una tassa improponibile: due anni fa pagavano 2mila euro, nel 2014 circa 15mila».
La pensa allo stesso modo anche l’ex assessore al bilancio della giunta Mascia, ora consigliere di Forza Italia, Eugenio Seccia: «Oggi chi fa l’imprenditore è un eroe e l’assessore Sammassimo non può permettersi di maltrattare e offendere chi quotidianamente resiste alla crisi economica. L’avevo detto che la Tari si sarebbe rivelata un flop, perché le imprese non hanno più la possibilità di pagare tariffe così alte per i rifiuti».(a.ben.)
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