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«Quella nomina non è condivisa» E il Pd si spacca

PESCARA. L’assessore Adelchi Sulpizio, come nelle previsioni, ha ottenuto le deleghe al bilancio e ai tributi. Ha mantenuto quella alle politiche della casa, mentre ha ceduto al sindaco la polizia...

PESCARA. L’assessore Adelchi Sulpizio, come nelle previsioni, ha ottenuto le deleghe al bilancio e ai tributi. Ha mantenuto quella alle politiche della casa, mentre ha ceduto al sindaco la polizia urbana. Queste le novità, oltre alla nomina del neo assessore Laura Di Pietro. Nomina che ha scatenato un putiferio sia nella maggioranza, che nell’opposizione.

Ecco cosa ha scritto ieri sul suo profilo Facebook il consigliere del Pd e presidente della commissione Grandi Infrastrutture Francesco Pagnanelli. «Fra le tante donne che hanno contribuito a competere elettoralmente, si è scelto il nuovo assessore dall’esterno, privilegiando logiche di politica e di correnti, che non corrispondono alla volontà degli elettori. E senza alcun dibattito interno al partito e alla maggioranza. Buon lavoro al nuovo assessore Laura Di Pietro». Basterebbe questo post per capire l’aria che tira all’interno del Partito democratico dopo la nomina della Di Pietro ad assessore.

Fonti bene informate raccontano di una riunione del Pd, ieri mattina, molto concitata. Era stata convocata dal sindaco Marco Alessandrini, prima della conferenza stampa di presentazione della giunta riveduta e corretta, proprio per annunciare ufficialmente il nome del nuovo assessore in sostituzione di Bruna Sammassimo, che si è dimessa più di un mese fa. In quella riunione alcuni consiglieri avrebbero espresso il loro disappunto non tanto per la scelta, quanto per il metodo adottato dal sindaco. Sempre secondo i bene informati, il nome della Di Pietro sarebbe stato segnalato dal presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, anche lui del Pd, con il benestare dei dalfonsiani del gruppo consiliare. Ciò avrebbe allargato la spaccatura con la corrente che fa capo al deputato Antonio Castricone, già evidenziata più volte nelle ultime scelte amministrative.

Pesanti critiche sono arrivate anche dall’opposizione. «Pensavamo fosse una cosa seria», hanno scritto in una nota i consiglieri di Forza Italia, «il dibattito che si era aperto all’interno della maggioranza e, in particolare, nel Pd, dopo il primo anno di governo cittadino, sembrava fosse scaturito dall’inevitabile presa di coscienza del disastro combinato nei primi 12 mesi. Invece, dobbiamo prendere atto con amarezza che esisteva all’interno del Pd solo l’esigenza di ristabilire i precari equilibri. Alla faccia della buona amministrazione». «Con la nomina della Di Pietro», ha aggiunto il consigliere di Forza Italia Eugenio Seccia, «si conclude per ora la battaglia di potere di cui Alessandrini è la vittima sacrificale da un anno».

Più dura la nota dei consiglieri di Ncd Guerino Testa, Massimo Pastore e Alfredo Cremonese. «Il gruppo del Nuovo centrodestra», si legge, «giudica scandaloso quanto avvenuto in Comune. La Di Pietro, stimabile giornalista, ma senza alcuna competenza nella gestione dei problemi della città. Tale nomina mette in evidenza, se mai non fosse bastata quella di Veronica Teodoro ad assessore, l’incapacità del centrosinistra e del Pd di premiare le competenze, la capacità, invece degli equilibri di partito».(a.ben.)

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