Rianimazione, raddoppiano i posti letto a Pescara

Nell’ospedale civile inaugurata la struttura in cui lavoreranno 5 nuovi medici, 16 infermieri e 5 assistenti sanitari

PESCARA. I colori dominanti della nuova Rianimazione sono il bianco e l’azzurro: gli stessi della città di Pescara. I monitor sospesi e le telecamere posizionate su ognuno dei 17 posti letto (attualmente sono 9) in modo da controllare in tempo reale le condizioni dei pazienti con un semplice click, contribuiscono a creare quell’effetto di modernità che tanto piace al direttore generale della Asl, Claudio D’Amario. Non ci sono finestre nell’unità operativa, realizzata in uno spazio di 1.480 metri quadri a due passi dal Pronto soccorso, sulle ceneri della vecchia struttura distrutta da un incendio nel 2002. Ma la luminosità cromatica, la sala d’aspetto riservata ai familiari dei degenti e la grande aula multimediale che dovrà essere allestita con il sostegno degli sponsor, sono funzionali ad allontanare quel senso di oppressione che generalmente si respira tra le corsie ospedaliere.

Dodici anni dopo quel terribile incendio e in piena campagna elettorale, a Pescara, ieri mattina, è stata inaugurata la struttura gioiello più grande della costa Adriatica, da Venezia a Bari. Darà lavoro a 5 nuovi medici, 16 infermieri e 5 assistenti sanitari, attingendo dai concorsi e dalle graduatorie in atto: tutti i dettagli saranno specificati in un bando che sarà pubblicato dalla Asl martedì mattina. Gli applausi delle autorità civili, dei responsabili della Asl, dei primari, dei medici e degli infermieri che operano nei vari reparti dell’ospedale, hanno accompagnato l’apertura della nuova unità operativa di Rianimazione.«Siamo tra le prime quattro strutture in Italia», spiega D’Amario, «raccogliamo il numero maggiore di urgenze ed emergenze di grave traumatologia e ci poniamo, di fatto, come un centro traumatologico regionale. In campo pediatrico accogliamo il cento delle gravi patologie politraumatologiche e, con questo nuovo centro, avremo a disposizione due posti letto dedicati esclusivamente ai bambini, separati dalle stanze degli altri utenti». Al taglio del nastro hanno preso parte i vertici della politica abruzzese: il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, il presidente della Provincia Guerino Testa, il governatore della Regione Gianni Chiodi e la presidentessa della quinta commissione regionale Nicolettà Verì. Soddisfatto anche Carlo Pollara, l’ex primario di Anestesia e Rianimazione che negli anni ’60 fu il primo ad operare con un polmone d’acciaio e che oggi accoglie con soddisfazione un traguardo a lungo inseguito. La sua eredità è oggi raccolta da Tullio Spina, il direttore del dipartimento di Emergenza-urgenza della Asl di Pescara che ieri mattina ha fatto da cicerone tra i locali della nuova Rianimazione.

La struttura è stata progettata con caratteristiche all’avanguardia, sia dal punto di vista della logistica e dei percorsi e sia per le tecnologie adottate. La capienza è di 17 posti letto: 13 destinati alla Rianimazione, di cui uno soltanto per l’isolamento, 2 alla terapia intensiva post- operatoria e 2 alla terapia intensiva pediatrica. Ogni postazione è dotata di monitor e accessori sospesi a soffitto, in modo da rendere agevole il movimento degli operatori. Inoltre è stato predisposto un sistema che, attraverso una telecamera, renderà possibili i controlli video in tempo reale dei pazienti.

«L’idea in prospettiva», sottolinea Spina, «è di attivare una funzione che permetterà ai familiari dei degenti, tramite password e ad orari specifici, di connettersi tramite webcam e avere un contatto con i propri cari direttamente da casa». I cosiddetti “punti acqua” favoriscono le procedure infermieristiche e una più accurata prevenzione dalle infezioni. Gli ampi locali destinati ai familiari, dotati di servizi igienici dedicati e spogliatoi, la sala colloqui dove ricevere le informazioni cliniche dal personale e l’aula multimediale da attrezzare con 50 posti a sedere e la cucina sono la spia della grande attenzione riservata al benessere delle famiglie dei pazienti in cura.

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