Rifiuti, tassa in aumento per le famiglie

26 Giugno 2014

Previsti criteri diversi con l’introduzione della Tari rispetto al passato: oneri maggiorati a chi produce più inquinamento

MONTESILVANO. Chi più inquina più paga. È il criterio applicato dall’amministrazione comunale nell’elaborare le tariffe della Tari (la nuova tassa sui rifiuti) approvate nei giorni scorsi dal commissario prefettizio Maria Pia De Rosa e dal dirigente dell’ufficio Tributi, Carlo Pagliaroli (deliberazione numero 26 del 16 giugno 2014).

Si tratta di una manovra che porterà nelle casse comunali un gettito di circa 9 milioni e 400 mila euro, oltre 800 mila euro in più rispetto al 2013. Risorse che saranno necessarie alla copertura totale dei costi del servizio rifiuti, divisi tra costi fissi (3 milioni e 500 mila euro) e costi variabili (6 milioni di euro). Eppure, non tutti gli utenti subiranno, come ipotizzabile, gli aumenti rispetto a quanto dovuto nel 2013 per la Tarsu. Questo perché, almeno per le utenze domestiche, rispetto al precedente tributo calcolato solo sull’ampiezza della casa, la Tari prevede due diversi fattori concomitanti: i metri quadrati dell’abitazione e il numero di componenti del nucleo familiare. Inoltre, la nuova imposta è frutto della somma di due tariffe: una relativa ai costi fissi, calcolati a seconda dell’ampiezza dell’abitazione e al numero dei componenti, e la seconda relativa ai costi variabili, dipendente soltanto dai residenti. Per cui a parità di abitazione, una persona sola pagherà molto meno sia rispetto all’anno precedente che rispetto a una famiglia composta da più persone. Ad esempio, per un’abitazione di 100 mq, un unico residente pagherà 187 euro di Tari mentre una famiglia composta da 4 persone dovrà corrispondere al Comune 420 euro, contro i 230 di Tarsu pagati da entrambi i nuclei familiari nel 2013.

Novità in arrivo anche per le utenze non domestiche, pari al 76% del gettito totale, che rispetto alla Tarsu sono state ulteriormente differenziate (da 11 a 30 categorie) con notevoli riduzioni per alcune tipologie. Prime fra tutte quella degli alberghi, categoria fortemente vessata dalla Tarsu, che vede ridurre l’aliquota da 5,74 a 4,88 (con ristorante) o addirittura a 3,69 (senza ristorante).

Riduzioni anche per stabilimenti balneari, uffici e banche mentre lievitano le tariffe per ortofrutta, pescherie, bar e ristoranti. Tra le novità introdotte dal regolamento, approvato contestualmente alle nuove tariffe Tari, anche l’obbligo del pagamento del tributo giornaliero per coloro che occupano le aree pubbliche (ad esempio, durante i mercati) mentre restano pressoché invariate le agevolazioni per le famiglie in difficoltà; con invalidi al 100%; con anziani; formate da giovani coppie.

Quanto ai tempi e alle modalità di pagamento, in via ordinaria come da regolamento, l’imposta dovrebbe essere divisa in 4 rate, con scadenze: 30 aprile, 16 giugno, 30 settembre e 16 dicembre.

«Ma essendo la Tari entrata in vigore a partire da quest’anno», chiarisce il dirigente Pagliaroli, «il pagamento della prima rata è previsto entro il 30 settembre. Inoltre, se entro quella data gli utenti non avranno ricevuto il bollettino con l’importo già annotato, dovranno corrispondere un acconto pari al 60% di quanto hanno pagato nel 2013 per la Tarsu. Infine, entro il 16 dicembre, saranno chiamati a corrispondere la seconda rata Tari a conguaglio».

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