Rissa per la droga a Montesilvano Pugni al ristorante tra famiglie rom
Via Vestina, lite tra 15 persone per una partita scadente. Fuggi fuggi all’arrivo di carabinieri e polizia, due in ospedale
MONTESILVANO. Urlavano, scalciavano e si picchiavano. Anche con i bicchieri rotti. Erano fuori controllo le donne che l’altra sera si sono affrontate in un ristorante di Montesilvano, lungo via Vestina, a qualche centinaio di metri dal Bingo. La lite è scoppiata all’improvviso, verso le 21, e con il passare dei minuti il numero dei partecipanti è cresciuto perché alcune dei presenti si sono intromessi nel tentativo di separare le due fazioni e, poco dopo, sono arrivati anche altri gruppi di zingari pronti ad aiutare le nomadi che si stavano accapigliando.
La ricostruzione dell’accaduto è solo frammentaria al momento e nessuno ha spiegato cosa abbia scatenato il parapiglia con quasi 15 persone. Su questo stanno ancora lavorando i carabinieri, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, che devono capire chi sono stati i protagonisti della maxi zuffa e il motivo per cui si è arrivati alle mani. Un lavoro non proprio semplicissimo perché, all’arrivo dei carabinieri e della polizia in via Vestina, molti dei partecipanti alla lite si sono dileguati.
Sembra che i due gruppi rivali si siano incontrati causalmente nel locale, dove stavano cenando, ed è subito scattata la scintilla. Tre donne, accompagnate da un paio di uomini, hanno cominciato a discutere con altre tre nomadi, ma dalle parole si è passati presto alle mani. Le indiscrezioni, che in via Vestina sono passate di bocca in bocca, vorrebbero che alla base di tutto ci sia una partita di droga: pare cioè che le nomadi abbiano venduto roba scadente, se non addirittura polvere, e le acquirenti risentite avrebbero chiesto indietro i soldi, facendo scattare la reazione stizzita e violenta delle spacciatrici zingare. Di qui il diverbio al ristorante e poi le botte.
I gestori del locale avrebbero cercato di interrompere il caos mentre le zingare avrebbero chiesto i rinforzi facendo arrivare una serie di auto con i parenti a bordo. Quando hanno sentito le sirene di carabinieri e polizia sono spariti tutti e lì sono rimasti in pochi. Erano rimasti solo un uomo e una donna di Cappelle, lui 42 anni e lei 39, feriti e medicati in ospedale: ne avranno per una dozzina di giorni al massimo (lei è stata raggiunta allo sterno da un bicchiere rotto) e presto dovranno spiegare cosa c’è davvero dietro la gazzarra dell’altra sera.
Flavia Buccilli
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