«Riviera e via Vestina, il futuro è in bici»

Il dipartimento di Architettura presenta i progetti per la mobilità sostenibile: così si batte il traffico

MONTESILVANO. Trasformare Montesilvano in una città più vivibile puntando sulla mobilità lenta e sulle reti ciclopedonali. È questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale che, un anno fa, ha sottoscritto una convenzione con il dipartimento di Architettura, diretto da Paolo Fusero. Per tracciare un bilancio di un anno di progetti, ieri mattina a palazzo di città, sindaco, docenti e studenti della facoltà hanno presentato quanto finora fatto e quali le iniziative da mettere in campo per valorizzare la mobilità sostenibile in città e per connettere i circuiti presenti tra loro, anche in relazione al traffico urbano. «Montesilvano è una città che è cresciuta troppo in fretta», ha ricordato il sindaco Francesco Maragno, «senza che tuttavia ci fosse una programmazione e una pianificazione del traffico. Ma è arrivato il momento per i cittadini di avere la città a disposizione e non, al contrario, che debbano essere a disposizione della città». A tal proposito Maragno ha ricordato la pedonalizzazione della riviera nel periodo estivo e il progetto per la realizzazione di una ciclovia sull’ex tracciato ferroviario Fea. Il consigliere grillino Gabriele Straccini ha fatto un plauso all’allora assessore Leo Brocchi che, su proposta del gruppo M5S, accettò di avviare una collaborazione con il dipartimento di Architettura. A focalizzare l’attenzione sul protocollo sottoscritto dall’università anche con la Regione, sempre in tema di mobilità sostenibile e sviluppo delle reti ciclopedonali, è stato il docente Matteo Di Venosa, mentre il coordinatore scientifico del progetto, Antonio Clemente, ha evidenziato l’importanza di questo primo anno di studio sul campo, che ha dato vita al Laboratorio Urbano e che sarà seguito da altre iniziative. «Il secondo anno», ha annunciato, «sarà caratterizzato da incontri con l’amministrazione, i cittadini e tutti i portatori di interesse». Il docente ha poi evidenziato l’importanza della Strada parco e della pista ciclabile sul lungomare, che tuttavia necessitano di connessioni tra loro. Ed è proprio su questo punto che, tavole alla mano, i componenti di Laboratorio Urbano, gli architetti Giulio Girasante, Nausica Mariorano, Paolo Chiavaroli, Paride Antonio Taurino, e gli studenti Giuseppe Leone, Francesco Rossi, Pierluigi Petaccia, hanno illustrato gli studi condotti in questi primi 12 mesi. L’attenzione è stata focalizzata in particolare sulla zona compresa tra il lungomare e corso Umberto, dove trovano spazio le due piste ciclabili principali e dove sono stati individuati 4 «poli attrattivi» che possano fungere da zone di connessione: l’area del Palaroma, l’asse di via Marinelli dove sono collocate anche Stella Maris e Villa Delfico, il centro cittadino e il municipio, la foce del fiume Saline con la zona alberghiera e il futuro terzo ponte. C’è poi la zona di via Vestina dove, a breve, dovrebbe sorgere una nuova pista ciclabile sull’ex tracciato ferroviario Penne-Pescara.
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