Riviera-parco, no dei ristoratori

«Non ci sono posti auto, il commercio morirebbe». Dubbi sulle navette

PESCARA. Alletta i balneatori, divide la maggioranza di centrodestra e lascia scontenta la maggior parte dei ristoratori del lungomare nord. Il sogno di Carlo Masci di una grande isola pedonale, dal Ponte del Mare fino al confine con Montesilvano incassa lo scetticismo dei gestori dei locali, preoccupati della mancanza di parcheggi e bus navetta.

Il timore più forte dei ristoratori è di essere tagliati fuori dal circuito commerciale.

In un tratto di lungomare che dall'inizio di marzo è ostaggio del problema parcheggi, l'urgenza non è la chiusura al traffico, dicono a più voci, ma la realizzazione di aree di sosta. I dubbi dei titolari di ristoranti e pizzerie sul mare si sommano alla consapevolezza che «Pescara non è Riccione», poiché «l'economia non è basata su un turismo stagionale, ma su un afflusso di clienti che va avanti per tutto l'anno».

«Potrebbe essere una bella idea per limitare smog e inquinamento», sottolinea Valentina Conversano, gestore del ristorante La Prora, «ma finirebbe per creare disagi alle attività di ristorazione aperte tutto l'anno e agli stabilimenti».

«Il commercio morirebbe», avvertono Paolo Di Sipio e Luigi Di Renzo, titolari del ristorante pizzeria La Sirenetta, «nessuno sarebbe disposto a camminare a piedi per un chilometro e mezzo solo per mangiare un boccone. Pescara è una città che può contare su 30 mila persone che si riversano sulla riviera anche a novembre. E invece non ci sono parcheggi». Fabrizio Serafini, uno dei due proprietari dello stabilimento Sole Luna, in pieno centro, propone: «Realizziamo prima le aree di sosta e iniziamo a verificare la quantità di utenti dei bus navetta. Poi potremo ragionare sulla riviera pedonale».

«Priorità ai parcheggi», chiede anche dalla zona nord verso Montesilvano Ezio Tucci, titolare del lido Il Moro, che denuncia le stesse problematiche del centro.
La proposta di recuperare la dimensione pedonale del lungomare è stata inserita nel piano Triennale delle opere pubbliche (ancora da approvare) su proposta del leader di Pescara futura Carlo Masci. Ma un primo e inatteso altolà, in sede di Consiglio, è arrivato dal capogruppo del Pdl Lorenzo Sospiri.

«Sarebbe un'idea bellissima, ma sorgerebbero problemi per banchetti e ricevimenti», spiega Graziano Di Donato del ristorante Marechiaro, «la domenica a pranzo il primo ospite parcheggia alle 13 e l'ultimo alle 14,30 ed è già è complicato. Figuriamoci con la chiusura al traffico». Disagi organizzativi anche per Enzo Pecoraro, titolare di Alcyone: «Il ristorante ha esigenze diverse. Abbiamo clienti fissi di 80-90 anni che senza la possibilità di parcheggiare finirebbero per andare da un'altra parte. E le spose? Chi accetterebbe mai di arrivare al ricevimento con un bus navetta o, peggio, di percorrere il lungomare a piedi con il caldo dei mesi estivi?».

Alessio Terra, titolare con sua moglie Monica del lido Croce del sud, non si scompone: «Per noi non cambierebbe nulla. I clienti si lamentano comunque della mancanza di posti auto. L'ideale sarebbero i bus gratuiti». E Anna Baldassare, del lido L'Adriatica: «Sono due anni che abbiamo lanciato la proposta al Comune, siamo disposti anche a offrire un contributo economico».

Lo scetticismo di alcuni si contrappone all'entusiasmo di Pino, titolare della Lampara: «Sarebbe ora», esclama, «vedo di buon occhio un progetto incentrato su un parco attrezzato, dal mare alla pineta. Ma bisognerebbe studiarlo bene».

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