«Rubinetti a secco? Pericolo scongiurato»

La responsabile dell’azienda acquedottistica: le sorgenti non sono prosciugate, niente razionamenti
PESCARA. Il rischio di rimanere anche quest’anno con i rubinetti a secco è definitivamente scongiurato. Ieri, la presidente dell’Aca Giovanna Brandelli ha assicurato che non ci sarà più bisogno di ricorrere ai razionamenti.
«Abbiamo superato il picco massimo dei consumi nel periodo di Ferragosto», ha affermato Brandelli, «siamo riusciti a gestire bene le tantissime presenze dei turisti nel periodo estivo. Avevamo pronto un piano di emergenza già da giugno, ma non è stato necessario metterlo in atto perché, da una parte, abbiamo reso efficienti i sistemi di presa recuperando più acqua rispetto agli anni precedenti; dall’altra, è onesto riconoscere che abbiamo avuto più acqua del 2021. Mentre oggi la siccità è un problema nazionale, l’anno scorso era un problema del Pescarese e del Chietino».
«Quindi», ha aggiunto, «possiamo dire che per quest’anno è definitivamente scongiurato il rischio delle chiusure notturne. Ma faccio presente che l’anno scorso è stato un anno terribile, avevamo meno 40 per cento di acqua e quindi è chiaro che si sono messe a nudo tutte le criticità che non sono state oggetto di attenzione per vent’anni». «Però è anche vero», ha fatto notare, «che quest’anno non abbiamo avuto gli stessi problemi. Non abbiamo avuto l’acqua del 2018, però stavamo al 15 per cento sotto allo standard. Quindi, è andata molto meglio perché a febbraio c’è stata una nevicata importante e a marzo la temperatura è stata rigida. Questo significa che la neve non si è sciolta subito e l’acqua ha avuto il tempo di infiltrarsi nel terreno. Poi, abbiamo avuto un contributo da parte della sorgente del Ruzzo».