Russo: mi scuso col bimbo down multato

Il presidente della Gtm annuncia che per il controllore è scattato il richiamo dell’azienda

PESCARA. «Mi scuso a nome dell’azienda per questo spiacevole inconveniente che non può avere nessuna giustificazione». Il giorno dopo la contravvenzione al bambino down, scortato a scuola per chiederne nome e cognome, e multato nonostante avesse l’esenzione al biglietto, Michele Russo annuncia che il controllore ha già ricevuto una lettera di richiamo.

«Questa mattina, leggendo il giornale, sono andato su tutte le furie e ho chiesto che fosse fatta immediatamente una lettera di biasimo al controllore protagonista di questa vicenda» dice il presidente della Gestione trasporti metropolitani. «Quello che è accaduto è fortemente contestabile dal punto di vista etico-morale, tant’è che avevo anche pensato a un provvedimento sanzionatorio nei confronti del dipendente» sottolinea Russo. «Tuttavia» spiega, «sul piano giuridico non è stato possibile farlo perché - formalmente - il controllore ha applicato la regola».

Per il presidente della Gtm, però, il rispetto del regolamento, in un caso come questo non conta.

«Per me è ininfluente che avesse o no il titolo di viaggio: è assurdo che un ragazzino down possa ricevere un trattamento di quel tipo, non sopporto neppure l’idea. Il controllore ha cercato di giustificarsi, ma per me non c’è scusa che possa essere sufficiente».
Per questo, dopo avere assunto il provvedimento disciplinare, Russo annuncia che chiamerà la famiglia di Francesco (il nome è di fantasia) per scusarsi a nome dell’azienda: «Spero di poter telefonare oggi ai genitori per scusarmi, lo faccio intanto attraverso il giornale a nome dell’azienda». Un gesto che adesso Francesco e la sua famiglia aspettano anche dall’uomo che, con incomprensibile eccesso di zelo, ha trasformato la normale giornata di scuola di un ragazzino disabile di 14 anni in un giorno da incubo. Un atteggiamento che richiede almeno delle scuse per riparare al torto fatto.

Francesco aveva incrociato il controllore in divisa su un mezzo della linea 38 bis diretto da Montesilvano a Pescara, poco prima delle 8 di lunedì. Alla richiesta di mostrare biglietto o tessera, Francesco non aveva risposto, probabilmente perché intimorito dall’uomo. Il tesserino che dimostrava l’esenzione era dentro la cartella, ma Francesco aveva avuto troppa paura per tirarlo fuori. Il controllore, per punire il ragazzino down che lui credeva senza titolo di viaggio lo aveva accompagnato a scuola, era sceso con lui e aveva chiesto alla segreteria e agli insegnanti nome e cognome per fargli la multa. Quindi aveva firmato una contravvenzione da 40 euro.

La multa era stata annullata poco dopo, quando la mamma di Francesco si era presentata negli uffici Gtm con la tessera. Più difficile da cancellare, invece, l’offesa: l’accanimento assurdo di un uomo adulto e consapevole nei confronti di un bambino in difficoltà. (m.r.t.)