Pescara

Sciarretta andrà in Cassazione: è stato il pm del Grandi eventi a Pescara

25 Agosto 2025

Il nuovo incarico per il magistrato: a Roma per il ruolo di sostituto procuratore generale. In sette anni ha seguito anche il caso Trisi e le inchieste sullo spaccio a Rancitelli

PESCARA. Dopo sette anni passati alla procura della Repubblica di Pescara, il pm Luca Sciarretta da settembre andrà a ricoprire il più prestigioso incarico di sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione a Roma. Un salto di qualità per un magistrato che negli anni ha acquisito un’esperienza e una professionalità a tutto tondo, maturata nei nove anni passati ad Agrigento, passando per i cinque trascorsi alla Procura di Teramo fino al suo arrivo a Pescara nel 2018. Sin dalla sua prima assegnazione in Sicilia si è occupato senza soluzione di continuità di indagini in materia di reati contro la pubblica amministrazione, edilizi, contro l'ambiente, senza tralasciare reati di usura, estorsione, in materia fallimentare e di riciclaggio.

Nel periodo agrigentino è stato applicato più volte alla Dda di Palermo per importanti indagini di criminalità organizzata, acquisendo quelle conoscenze specifiche in materia, che lo hanno poi portato anche in Abruzzo a collaborare con la Dda di L'Aquila per due rilevanti inchieste: sulla mafia foggiana e nei confronti di due associazioni per delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti operanti a Roma e in territorio abruzzese. A Pescara è stato al centro delle più importanti inchieste degli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda i reati contro la pubblica amministrazione, in particolare corruzioni e turbative di gare commessi da esponenti politici e dirigenti pubblici in vari settori della pubblica amministrazione (Asl, enti locali, società a totale partecipazione pubblica, strutture regionali di committenza di appalti pubblici, case circondariali e via dicendo).

In questi anni passati a Pescara ha portato a termine numerosi e importanti processi sia sul versante del narcotraffico (diversi procedimenti su traffico di droga a Rancitelli), ma anche e soprattutto quelli che vedevano protagonisti i così detti colletti bianchi. Come ad esempio il processo "grandi eventi", nei confronti dell'ex assessore comunale Giacomo Cuzzi e di altri personaggi della politica e dello spettacolo, concluso con la condanna di quasi tutti gli imputati per corruzione, turbata libertà nella scelta del contraente, finanziamento illecito a candidati alle elezioni amministrative. Ma anche il procedimento a carico dello psichiatra Sabatino Trotta (deceduto in carcere lo stesso giorno del suo arresto): procedimento che ha visto il patteggiamento e la confessione dei due imputati al vertice della Cooperativa che si aggiudicò quell'appalto milionario. Ma anche lo scandalo al Comune di Pescara, il famoso caso Trisi, porta la sua firma (per qualcuno si è già definito, per altri si è ormai giunti alla fase finale del procedimento).

Ed è sempre di Sciarretta l'inchiesta sulla rapina al Centro Agroalimentare di Cepagatti (collegata all'omicidio della strada Parco) compiuta tra gli altri da Mimmo Nobile e Maurizio Longo che portarono via, oltre al bottino, anche la pistola alla guardia giurata: la stessa pistola usata poi da Nobile, stando all'accusa, per uccidere Walter Albi e ferire gravemente Luca Cavallito. Processo appena concluso in Assise con la condanna all'ergastolo di Nobile e del calabrese Natale Ursino. Ma l'elenco delle inchieste firmate Sciarretta è ancora lungo: vale la pena ricordare, però, il procedimento Le Terrazze nei confronti del napoletano Pasquale Garofalo e altri per reati di autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta patrimoniale.

Sciarretta è stato anche componente del Consiglio giudiziario presso la Corte d'Appello dell'Aquila e segretario della sezione Anm di Agrigento e componente della giunta esecutiva distrettuale dell'Associazione Magistrati Abruzzo. La Procura di Pescara perde dunque un magistrato di indubbie qualità professionali che però, meritatamente, adesso fa il salto di qualità andando ad occupare un incarico prestigioso in Corte di Cassazione.

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