Sconti sulla Tarsu agli amici, tre a giudizio

L'ex assessore Di Blasio coinvolto in una rete di favori a imprese

MONTESILVANO. Dal 1999 al 2008, a Montesilvano, la Tarsu è cresciuta del 105 per cento. In una relazione dell'ex direttore generale Rodolfo Rispoli si parla di un «crescendo rossiniano» che si è abbattuto sui residenti. Ma se per i cittadini la tariffa è cresciuta, c'è stato anche chi ha beneficiato di sconti, da mille a più di trentamila euro. È quando emerge da un'inchiesta della guardia di finanza: con i risultati di sei mesi di indagini in mano, la procura di Pescara aveva chiesto di archiviare il procedimento ma il gip Carla De Matteis ha deciso di proseguire e in tre sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di corruzione. Si tratta di Paolo Di Blasio, ex assessore alle Finanze con la giunta Cantagallo dal 2004 fino al 2006 quando è stato arrestatato per il coinvolgimento nell'inchiesta Ciclone su appalti e tangenti, dell'ex dirigente delle Finanze Pasquale Di Giuseppantonio e della dipendente del settore Tributi del Comune Cinzia Sanzogni.

L'indagine della finanza, guidata dal comandante Maurizio Favia, ha scoperchiato un sistema per «agevolare taluni contribuenti». Come? Con sconti sulla tariffa, diminuendo i metri quadrati da calcolare o bloccando la riscossione delle cartelle di pagamento: «Fattispecie», annota la finanza in un'informativa alla procura, «penalmente rilevanti in quanto volte a procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale e ad arrecare un danno ingiusto». Almeno in otto casi la finanza ha riscontrato trattamenti di favore.

A un costruttore, proprietario di un locale commerciale di 1.650 metri quadrati su due piani in via Vestina, è stato accordato un taglio della superficie: l'imprenditore, dal 2005 al 2008, non ha pagato per il secondo piano (765 metri quadrati in meno). Nella pratica custodita in Comune, i finanzieri hanno trovato anche un «appunto manoscritto» con la dicitura: «Ass. Di Blasio e dott. Di Giuseppantonio hanno espresso parere favorevole alla variazione parziale chiusura della parte superiore». Secondo gli atti della finanza, lo sconto al costruttore è stato il frutto «di un accordo tra Di Blasio e Di Giuseppantonio che hanno concesso l'agevolazione economica al compiacente contribuente». Di contro, la finanza ha trovato anche una lettera dell'imprenditore con la quale era stata offerta al Comune la possibilità di utilizzare gli spazi del secondo piano del locale per delle manifestazioni: «Ciò dimostra», secondo la finanza, «il chiaro intento della società di riconoscere un bonus al Comune per indurre i suoi dirigenti alla concessione dell'agevolazione economica».

A un carrozziere di via Cavallotti è stata annullata una cartella di pagamento da novemila euro, scaricate somme per altri 28 mila euro e l'area da calcolare, da duemila, è passata a mille metri quadrati.

A una ditta di viale Kennedy lo sconto è stato di 32.775 euro per l'anno 2003, a un'altra di via Giolitti di 2.500 euro. Dai controlli, sono spuntati anche quattro cittadini che hanno ottenuto vantaggi da 422 fino a mille euro «senza motivo» per la finanza.

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