Scontro sui limiti per la movida Gli esercenti: «Ritirate il piano»

Le associazioni di categoria bocciano anche le modifiche al documento concordate dalla maggioranza «Le misure previste dal Comune per ridurre il frastuono sono inaccettabili, ci faranno perdere clienti»
PESCARA. Non c’è pace per il Piano di risanamento acustico, il documento che contiene una serie di misure per ridurre la musica alta nella zona di piazza Muzii. Dopo l’accordo raggiunto a fatica sabato scorso all’interno della maggioranza per apportare alcune modifiche al provvedimento in modo da ricompattare così la coalizione spaccata, tornano a protestare le associazioni degli esercenti. Confartigianano imprese, Cna, Confcommercio e Confesercenti ritengono insufficienti le correzioni concordate dal centrodestra per il Piano che andrà domani all’esame del consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Per questo hanno richiesto di nuovo il ritiro del provvedimento.
«Tutti le associazioni imprenditoriali», hanno scritto in una nota i presidenti provinciali Giancarlo Di Blasio (Confartigianato imprese), Cristian Odoardi (Cna), Riccardo Padovano (Confcommercio) e Marina Dolci (Confesercenti), «sono concordi nel confermare la massima preoccupazione di fronte alle notizie riguardanti il Piano di risanamento acustico, che non è un obbligo di legge. Nasce da rilevazioni vecchie, impone misure mai concertate con le imprese della ristorazione, del tempo libero, del food and beverage e si propone di raggiungere un obiettivo inaccettabile per chi fa impresa, ovvero ridurre il numero di presenze. Non c’è alcuna alternativa al suo ritiro».
«Non comprendiamo l’insistenza», hanno fatto presente, «nel voler portare all’approvazione del consiglio comunale un provvedimento che si ritiene da più parti pericoloso e controproducente, mentre si continua a non tenere in considerazione l’ipotesi del ritiro di un documento sbagliato per iniziare, con atteggiamento diverso, la redazione di un patto di convivenza condiviso fra residenti ed esercenti».
«Andando avanti con l’approvazione del Piano», hanno avvertito i presidenti provinciali delle quattro associazioni di categoria, «con correzioni del tutto ininfluenti rispetto al contenuto, si dà la possibilità a chiunque di chiederne l’applicazione in ogni zona della città, partendo dal lungomare proprio alla vigilia della stagione estiva».
«In questo modo il rischio è a senso unico», hanno osservato Di Blasio, Odoardi, Padovano e Dolci, «i clienti e con loro le imprese andrebbero verso le città limitrofe dove, nonostante i governi cittadini siano contraddistinti da colori politici diversi, il buon senso ha maggior cittadinanza e l’ideologia di certe posizioni viene messa in secondo piano». «L’appello resta dunque univoco», hanno concluso i rappresentanti delle quattro associazioni di categoria, «le modifiche annunciate sono assolutamente insufficienti, la giunta ritiri il provvedimento e apra la redazione di un nuovo strumento operativo e post ideologico».
Le modifiche al Piano concordate sabato scorso, durante la riunione di maggioranza, prevedono la ripetizione immediata dei rilievi fonometrici non appena il Piano verrà approvato dal consiglio comunale e prima dell’attuazione di qualunque provvedimento contenuto nel documento; la possibilità di concedere deroghe per eventi straordinari da svolgere in piazza Muzii; l’avallo finale della giunta comunale su qualunque decisione o iniziativa venisse in futuro assunta dal tavolo tecnico.