ABRUZZO

Scoppia la padel mania: boom di praticanti, nascono campi ovunque

L’escalation nel giro di un anno: da 43 tesserati a 661. Domenica il via alla coppa Italia, poi al campionato di serie D

PESCARA. Un tempo la scusa per uscire la sera era la seguente: “Vado a giocare a calcetto con gli amici”. Ed è così che il calcio a 5 con il tempo ha fatto registrare il suo boom, sia a livello federale che amatoriale. C’è stato un proliferare di campi di calcetto, di società e di tesserati. Adesso va di moda il padel. Che nel giro di pochi mesi ha fatto registrare un’escalation di praticanti anche in Abruzzo. Una disciplina sportiva che trae origine dal tennis, nata nel Messico alla fine degli anni Sessanta e poi sviluppatasi nell’America del Sud fino a contaminare l’Europa. In Italia ha mosso i primi passi all’inizio degli anni Novanta. Negli ultimi cinque anni il numero di campi è lievitato di oltre l’800%, superando quota 1.800 a dicembre 2020. Un proliferare di strutture che in Abruzzo è impressionante. Un’onda lunga inarrestabile.
Fioccano gli investimenti: ci sono ditte che installano campi di padel chiavi in mano. Circa 20mila euro. Campi cosiddetti panoramici, vetrati con lastre da due metri per tre realizzato in vetro da 12 millimetri temperato che ne garantiscono una maggiore resistenza. Ci sono due piani da esaminare per studiare il fenomeno, quello federale e quello amatoriale.

Il settore federale. Il padel è diventato a tutti gli effetti un settore della federazione tennis. Ed è riconosciuto dal Coni. Nel 2020 i tesserati in Abruzzo erano 43; adesso sono 661, di cui 526 maschi e 135 femmine. Un boom incredibile registrato durante la pandemia, anche perché la tessera garantiva al possessore la possibilità di muoversi in zona rossa. Ben 16 le società create nella nostra regione e affiliate alla Fit.  Domenica 2 maggio inizierà la coppa Italia. L’Abruzzo si presenterà al via con dieci squadre maschili e quattro femminili. A fine maggio, invece, partirà il campionato di serie D. L’anno scorso ai nastri di partenza c’era una sola formazione, l’Asd Rocca Padel del centro sportivo Costa dei Trabocchi di Rocca San Giovanni che, tra l’altro, è arrivata fino alla finalissima nazionale di Bologna. Quest’anno, invece, il torneo di serie D conterà venti squadre abruzzesi. 

L’attività amatoriale. Ma il numero di praticanti è di gran lunga superiore, difficile da censire. Ed ecco un altro dato che rende meglio l’idea del boom. A fine 2020 erano 21 le strutture in Abruzzo e 42 i campi di padel; al termine del primo trimestre di questo anno, invece, le strutture sono lievitate a 33 e i campi a 75. Esistono ovunque, specialmente lungo la costa. Il padel va di moda: basta una racchetta e una pallina. Oltre a un campo, ovviamente: rettangolare di 10 metri di larghezza per 20 metri di lunghezza. Giocano in quattro: due contro due. Mediamente con dieci euro a persona si gioca un’ora e mezza. A tutte le ore del giorno. La racchetta da padel è corta e facile da maneggiare, le sponde del campo rispediscono indietro la pallina e fanno risparmiare molta fatica, perciò l’energia che viene risparmiata la si può utilizzare in reattività e coordinazione. Molti ex giocatori di calcio - come Totti, Cassano, Vieri e Albertini - praticano questo sport e sono diventati dei testimonial. Non solo: c’è Gigi Di Biagio, l’ex centrocampista della Roma e dell’Inter nonché ex ct dell’under 21, che ha investito, diventando socio della struttura del Porto Turistico di Pescara che conta sei campi. «Il nostro è uno sport aperto a tutti, donne e uomini di tutte le età. Tipo racchettoni sulla spiaggia», sostiene Di Biagio, «ma in un ambito delimitato. Permette di fare attività motoria e di socializzare. Poi, chiaramente, subentra la competizione. Ma al di là dell’aspetto commerciale e agonistico la soddisfazione più bella è vedere gente che entra ed esce dai campi contenta e soddisfatta».
«Il lockdown dell’anno scorso», spiega Alessio De Sanctis, uno dei soci del centro sportivo Costa dei Trabocchi di Rocca San Giovanni, «ha agevolato il boom, perché a un certo punto il tennis e il padel erano gli unici sport praticabili perché non di contatto. C’è stata un’impennata di adesioni. Nel momento in cui sono state istituite le manifestazioni di interesse nazionale sono sorti tornei dappertutto per dare sfogo alla voglia di fare attività motoria». E poi c’è un altro dettaglio di non poco conto: «A tennis per giocare e divertirsi serve una preparazione sullo stesso livello del partner, nel padel il livello è quello. Spesso si gioca anche uomini contro donne».

La variante. A Lanciano nel Fa.Mar.Sport Center nei prossimi giorni verranno montati i primi campi di padel singolo in Abruzzo: spazio più ridotto, sei metri di larghezza per venti di lunghezza. E a breve, sempre a Lanciano (nella ex piscina Uliveto) verrà montata la prima struttura di padbol in Abruzzo per praticare una nuovissima disciplina - una via di mezzo tra padel e calcio - nata in Argentina che sta avendo una crescita esponenziale in Spagna, Portogallo e in America Latina dove si gioca già da anni.