Scuola in lutto: addio Verderame storica insegnante del “da Vinci” 

La docente di matematica aveva 92 anni, oggi alle 10,30 l’ultimo saluto. Il ricordo degli ex alunni: «Era un esempio di disciplina. Preparatissima ed esigente, amava i suoi studenti ed era rispettata»

PESCARA. Temuta ma amata, molto amata. La professoressa Ileana Ucci in Verderame, morta a 92 anni, era una di quelle insegnanti che riusciva a entrare nel cuore dei suoi studenti. Il suo ricordo è ancora indelebile tra chi ha frequentato il liceo scientifico Da Vinci, perché aveva la capacità, non comune, di ottenere il massimo dagli studenti, e cioè rispetto e impegno. Le parole di chi l’ha conosciuta raccontano questo, anche a distanza di molti anni. Federica Chiavaroli, presidente del Liceo Maior e presidente della Fondazione d’Annunzio, ne parla con enfasi perché «è stata la professoressa che ha segnato la storia dei miei anni liceali, al biennio. Per me è stata l’esempio del rigore, della disciplina, della passione per la matematica, che mi ha trasmesso. E grazie a lei proprio la matematica è stata la mia materia preferita. Era severa, rigorosa, molto esigente ma appassionata, cioè proprio come dovrebbe essere chi sceglie questa professione. Onorava l’istituzione, dava alla scuola una grande solennità. Quando entrava lei in aula non volava una mosca ed era rispettata dagli alunni». Gli aneddoti che riaffiorano nella mente in queste ore sono tanti ma ce n’è uno in particolare che è ricorrente tra gli ex alunni dell’insegnante di matematica. «Davanti a sé aveva l’elenco degli alunni, sul registro di classe, con i nomi in ordine alfabetico», continua Chiavaroli, «e il momento dell’interrogazione era un incubo per tutti, perché scorreva l’elenco, arrivava alla fine e poi magari interrogava qualcuno con il nome che cominciava per A. Era una persona allegra, accogliente, non respingente, non era una prof acida, conflittuale o astiosa. Anzi, era amorevole anche se severa. Direi che un’insegnante così proprio ci vorrebbe. Anche la figlia Carla è una professoressa, bravissima anche lei».
Sempre dalla stessa classe, la prima e la seconda della sezione G, Claudio Croce, avvocato e oggi consigliere comunale, dice che «grazie alla professoressa Verderame la matematica resta il mio primo amore. Riconduco a lei il mio innamoramento per questa materia, e questa passione non mi ha mai abbandonato. Si faceva temere ma aveva la capacità di appassionare i suoi alunni. E oggi abbiamo tutti un ricordo bellissimo», dice Croce dopo essersi scambiato alcune riflessioni con gli ex compagni di classe. «Ci insegnava algebra e geometria, io la seguivo attentamente e in generale si faceva seguire da tutti, da lei abbiamo imparato molto. Mi sono chiesto, all’epoca, se proseguire gli studi proprio concentrandomi sulla matematica e oggi penso che vorrei insegnare questa materia. I miei figli mi chiedono aiuto solo quando studiano questa materia». Una prof che «porto nel cuore» e di cui emergeva sì la «severità» ma anche la sua «grande dolcezza».
«Preparatissima, molto umana, parecchio legata agli alunni»: così ne parla Luca Toro, già presidente dell’Azienda consortile acquedottistica, anche lui studente in quegli anni, che «conserva un bel ricordo» di questa insegnante. «A Pescara era conosciuta, era un volto della comunità cittadina, e ho ripensato a lei, certo che ci ho ripensato, anche se non l’ho più incontrata».
I funerali questa mattina alle 10.30 alla chiesa di San Pietro Apostolo.