Scuole insicure, a Sulmona le aule prefabbricate pronte solo a fine settembre 

Al Cotugno dell’Aquila gli studenti non hanno ancora la sede. E ad Avezzano il sindaco si prepara a incontrare i genitori

L’AQUILA. Ancora senza sede uno degli istituti più grandi del capoluogo: il Cotugno (licei Classico, delle Scienze sociali, Linguistico ed Economico). Il Tar nei mesi scorsi, ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da un gruppo di genitori degli alunni del liceo in merito alla disposizione della Provincia, di marzo, che prevedeva la parziale riapertura della sede che ha ospitato la scuola nel dopo terremoto, a Pettino, e che era rimasta chiusa per diversi giorni, nei mesi precedenti, a causa delle lesioni riportate dopo le ultime scosse. Il tribunale amministrativo ha anche disposto a carico dell'amministrazione provinciale il "riesame del provvedimento gravato previa effettuazione delle verifiche necessarie". Insomma la riapertura, seppur parziale della struttura, doveva essere preceduta da verifiche tecniche. Verifiche, di cui, ad oggi, non si ha notizia. Eppure la scuola, ancora senza sede, tra qualche giorno potrebbe riprendere le lezioni proprio in quell'edificio. La Provincia, infatti, ha deciso di far tornare 18 aule nella sede di Pettino (via Da Vinci) e di dislocare le altre 31 classi tra i plessi di Colle Sapone, dove però al momento sono state reperite 26 aule.

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QUI AVEZZANO. Ad Avezzano le preoccupazioni maggiori riguardano le scuole Giovanni XXIII in via Di Lorenzo, che ospita oltre 280 bambini, e gli istituti Corradini-Mazzini-Fermi in centro, dove ci sono 1.400 persone fra alunni, insegnanti e personale. Le famiglie che hanno figli nella primaria Giovanni XXIII, con un indice di vulnerabilità di 0.318, sono preoccupate da una relazione fatta fare nel 2011, dopo il terremoto dell’Aquila, dal Comune. L’ingegnere Antonio Felice Spera evidenzia «notevoli carenze di materiale che condizionano la resistenza e la duttilità delle sezioni necessarie per fronteggiare adeguatamente gli effetti delle azioni sismiche». E ancora: «L’analisi effettuata secondo le attuali norme Ntc 2008 fa emergere l’elevata vulnerabilità della struttura nei confronti dell’azione del terremoto di progetto con valore di rischio sismico elevati sia nei confronti di meccanismi duttili che fragili». Timori più o meno simili per le Corradini-Mazzini-Fermi, con un indice di vulnerabilità di 0.350 (anche se stando a una prima relazione era di 0.149). Alla vigilia della riapertura il sindaco Gabriele De Angelis si dice pronto a incontrare le famiglie e sottolinea «che tutte le scuole della città sono agibili».

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QUI SULMONA. I ritardi dell'operazione scuole sicure rischiano di far saltare l'inizio dell'anno scolastico per più di 200 studenti o di fargli fare i doppi turni con le lezioni pomeridiane. A meno di una settimana dall'inizio della scuola, coi Musp (Moduli ad uso scolastico) arrivati a fine agosto nella ex caserma Battisti, restano le incognite dei mesi scorsi sulla prima campanella del nuovo anno scolastico. «Coi dirigenti assenti per ferie ci siamo trovati noi a fare una serie di atti propedeutici per l'uso dei Musp – fa sapere l'assessore all'Istruzione Paolo Santarelli - certo, poi, saranno le scuole a scegliere il da farsi, ma le strutture provvisorie non saranno pronte prima della fine del mese».
Il piazzale delle ex caserma Battisti che ospiterà le aule prefabbricate è interessato al momento da interventi di urbanizzazione su allacci di corrente elettrica, gas, acqua e scarichi fognari. Non sono contenti i genitori, come Barbara Zarrillo e altre mamme che bocciano gli eventuali doppi turni. Le aule provvisorie, che erano state annunciate per dicembre, ospiteranno studenti e personale degli istituti che saranno oggetto di interventi di adeguamento sismico. I Musp sono 60 e accoglieranno le elementari Masciangioli con 11 aule, per 196 alunni, gli asili Collodi (con due aule) e Montessori (con una), un locale sarà riservato agli uffici e altri alla mensa.
Federica Pantano
Michela Corridore
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