Sede regionale bloccata da 71 emendamenti 

Ostruzionismo in aula dell’opposizione per il progetto dell’area di risulta, la seduta slitta al 6 giugno

PESCARA. È scontro in consiglio tra maggioranza e opposizione sulla nuova sede della Regione da realizzare nell’area di risulta. Ieri Pd e Movimento 5 Stelle hanno presentato 71 emendamenti e 8 richieste di sospensiva per bloccare con l’ostruzionismo la ratifica dell’accordo di programma tra Comune e Regione per realizzare il nuovo edificio. Ieri, dunque, si è svolto solo il dibattito generale e poi la seduta per esaminare gli emendamenti è stata rimandata al 6 giugno.
L’opposizione, fortemente contraria a questa operazione, è sul piede di guerra. «Con questa operazione», ha detto il capogruppo del Pd Piero Giampietro, «Masci e il centrodestra tradiscono le loro promesse elettorali: nel programma presentato ai pescaresi e nelle linee programmatiche di mandato è scritto che avrebbero realizzato la sede della Regione a Pescara ovest. Una volta eletti, senza aprire neppure una finestra di partecipazione e dopo aver proposto la pista da snowboard nell’area di risulta, decidono la più grande operazione di cementificazione degli ultimi 30 anni, che calerà qualcosa come 80mila metri cubi di cemento nel cuore della città togliendo spazio al futuro parco centrale e spazzando via l’idea di un attrattore capace di dare slancio al turismo, che a Pescara non è ancora tornato ai livelli pre-Covid».
«Non hanno avuto il coraggio neppure di sottoporre il vero progetto alla Valutazione di impatto ambientale», ha aggiunto il capogruppo, «a chi dice che la sede della Regione porterà turisti, suggerisco di fare una passeggiata in via Passolanciano di venerdì pomeriggio, attuale sede di gran parte degli uffici regionali. Questo è un progetto profondamente sbagliato contro il quale ci opporremo con energia».
«È un accordo a perdere per la città di Pescara quello firmato dal sindaco Carlo Masci per permettere alla Regione di costruire la propria nuova sede nel cuore delle aree di risulta in centro città, un vero atto di sottomissione», hanno sostenuto i consiglieri M5S Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo, «come consiglieri comunali e cittadini pescaresi siamo preoccupati per la regalìa che il sindaco sta facendo in un accordo insostenibile per la città di Pescara a solo vantaggio della Regione. Una serie di enormi criticità espongono il nostro Comune ad un futuro incerto e alla concreta possibilità di avere un’ennesima inutile incompiuta in pieno centro, senza che il Comune abbia margini di tutela, garanzie, eventuali penali, in poche parole certezze».
«Il riferimento», hanno fatto presente, «è a precise questioni emerse dall’analisi dell’accordo di programma che è approdato in consiglio comunale per la necessaria ratifica e che ha visto il Movimento 5 Stelle presentare decine di emendamenti, questioni sospensive e pregiudiziali per bloccare l’ennesimo fallimento del centrodestra pescarese».
«La critica principale», hanno sottolineato, «è che a fronte della donazione gratuita per i prossimi 99 anni di un’area di 10.000 metri quadrati nell’area di risulta, la Regione ha assunto un generico impegno a finanziare opere di completamento del progetto del parco centrale, non esplicitate, senza una quantificazione economica e senza una precisa tempistica. Tanto che questo indefinito “completamento” sarà addirittura oggetto di un’ulteriore apposita convenzione».(a.ben.)