Sedi elettorali, tutti i conti dei candidati sindaco

4 Maggio 2014

Mascia, Alessandrini, Testa e Corneli hanno un quartier generale, la Sabatini si appoggia a quello del M5S, De Camillis lo apre domani. Senza casa gli altri tre

PESCARA. Sei candidati sì e tre no. È il rapporto tra gli aspiranti sindaci alle prossime elezioni amministrative del 25 maggio e le sedi elettorali di cui sono dotati per confrontarsi con gli elettori. Il tutto all’insegna di una spending review, sia per necessità, sia per la normativa in vigore (i tetti alle spese elettorali per le amministrative sono regolati dalla legge del 6 luglio 2012, numero 96).

Se, dunque, da un lato, abbiamo il sindaco uscente, Luigi Albore Mascia, e il presidente della Provincia Guerino Testa, che si ricandidano tutti e due con il centrodestra, Marco Alessandrini per il centrosinistra, Enrica Sabatini per il Movimento 5 Stelle, Roberto De Camillis, appoggiato da tre liste civiche e Florio Corneli, sostenuto da una sola lista civica, i quali hanno scelto di avere un tradizionale punto di riferimento (più o meno Corneli, che si è accasato in una pasticceria); dall’altro, Loredana Di Paola, Vincenzo Serraiocco e Alessio Di Carlo hanno scelto, obtorto collo, di non affidarsi ad alcuna sede elettorale.

E se la legge 96 non è specifica sul limite di spesa per l’utilizzo di una sede, ma si riferisce alle spese elettorali del candidato sindaco nella sua totalità (gli aspiranti primi cittadini possono spendere non più di 125mila euro, più un euro per ciascun elettore: a Pescara, dunque, non si possono sborsare più di, all’incirca, 225mila euro per candidato), dalle cifre che i sei aspiranti sindaci hanno tirato fuori per assicurarsi un locale, si capisce, anche in rapporto al tetto massimo di spesa per l’intera campagna elettorale, che i candidati quest’anno hanno tirato la cinghia.

Mascia (che corre con tre liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Pescara Futura), con il comitato itinerante, il quale si sposterà in quattro punti diversi della città, di tasca sua ha investito per ora 2000 euro. A questi, la sede «volante» deve aggiungere le spese per l’occupazione di suolo pubblico (sempre pagate da Mascia), che per tre locazioni sono fissate sui 400 euro, mentre per una, quella di piazza Sacro Cuore, sui 700. Totale: poco meno di altri 2000 euro, che aggiunti agli altri 2000, fanno arrivare il tutto a 4000 euro.

Alessandrini (leader di sei liste: Partito democratico, Pescara Insieme Bene comune, Persone comuni per Pescara, Scegli Pescara, Sinistra ecologia e libertà e Liberali per Pescara) è sulla linea di Mascia. Per il locale preso in affitto da Paola Cantarelli, in via Firenze, il candidato del centrosinistra paga 1500 euro al mese, per i tre mesi pattuiti. Alessandrini, per ora, ha pagato personalmente con 3000 euro: il resto dovrebbe arrivare dalle risorse del Pd nazionale. Per l’arredamento, tavoli e sedie, ha provveduto la consigliera comunale Paola Marchegiani, che li ha messi a disposizione.

Guerino Testa, invece, in lizza con quattro liste (Nuovo centrodestra, Pescara in Testa, Rinascita popolare e Unione di centro), per il suo locale allestito in via Nicola Fabrizi non ha tirato fuori un centesimo. Gli è stato dato in comodato d’uso, ma non ha reso noto il locatore. Come pure non ha rese note le spese per l’allestimento della sede di via Stradonetto, presa insieme con Andrea Salvati (candidato consigliere Ncd), e per il camper che da ieri ha preso a muoversi tra i quartieri periferici.

«Sa tutto il mandatario, io non ne sono a conoscenza», ha precisato Testa, riferendosi alla figura obbligatoria prevista dalla legge 96, la quale però è responsabile solo delle entrate e non delle uscite. «Quello che so», ha riferito il mandatario, Emilio Della Cagna, interpellato dal Centro, «è che in totale, in preventivo, abbiamo presentato un bilancio per le spese elettorali che si aggira intorno ai 90mila euro».

È andata bene, visti i prezzi di mercato, ai 5 Stelle. Grazie al locatore, Marco Giulio Di Marco, un simpatizzante del Movimento, i pentastellati hanno affittato una sede in via Fabrizi a 1500 euro per quattro mesi. Mentre, sempre grazie a un altro simpatizzante, Riccardo Di Bartolomeo, i grillini hanno ottenuto anche un altro locale: il 5 Stelle Lab, in via Carducci, in comodato d'uso. Per il pagamento del locale di via Fabrizi, il Movimento si è autofinanziato (il candidato sindaco Sabatini, sostenuta solo da una lista, ha offerto di tasca sua 300 euro), in aggiunta ai contributi volontari dei cittadini.

Roberto De Camillis, sostenuto da tre liste civiche (De Camillis sindaco, Progetto Pescara e Difendere Pescara), ha invece pensato ad una sede in via D’Annunzio, a fianco all’Altrocinema, la quale verrà inaugurata domani. Presa in affitto da Pietro Paolo Mancini, membro di una società di tre fratelli, De Camillis, con fondi propri, pagherà 1000 euro in totale, fino al 25 maggio.

Il sestetto con sede elettorale si chiude con Corneli (lista Pescara a Colori), il quale, gratuitamente, col suo staff è ospitato nella pasticceria di via Fabrizi, «Delizie napoletane».

Per gli altri tre candidati, Di Paola per L’altra Pescara, («Ci autofinanziamo anche per i "santini"»), Di Carlo, della Grande Pescara, («In tutto spenderemo 2-3000 euro) e Serraiocco, con la lista Serraiocco Sindaco, («Non ha senso aprire un locale, per chiuderlo due giorni prima delle elezioni), il quale presenterà domani alle 18 la sua lista al caffè Saquella di piazza Salotto, una campagna elettorale senza un tetto (soprattutto metonimico) cui sottostare.

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