Sentiero nel degrado Scoppia la protesta del Club alpino

Popoli, alberi caduti e detriti ostacolano il percorso che conduce alla Fossa. Di Scanno chiede aiuto alla Regione

POPOLI. Dopo le ripetute segnalazioni arriva la protesta. Il presidente della sezione popolese di Club alpino italiano (Cai) Claudio Di Scanno più volte ha segnalato ai responsabili del Parco nazionale della Maiella, informando per giusta conoscenza anche il Corpo forestale dello Stato, sulla rischiosa situazione di abbandono di uno dei sentieri più affascinanti, prestigiosi e frequentati del versante occidentale nord del Morrone.

Una via pedemontana che dal Centro del lupo di Impianezza conduce nello splendido ambiente della Fossa, impreziosito oltremodo dalla presenza dei maestosi abeti bianchi, e che peraltro consente di raggiungere anche Colle Affogato e la cresta dell'intera catena del Morrone, nonché la vetta di Monte Rotondo, «che da mesi», riferisce Di Scanno, «è ostruita da alberi caduti e da detriti scivolati sul sentiero per effetto dei precedenti fenomeni valangosi e franosi che interessano quel versante della montagna. Un sentiero che, in ragione di una specifica convenzione con il Parco della Maiella, è affidato per la piccola manutenzione e segnaletica proprio alla nostra sezione Cai, a cui però non competono gli interventi di grande manutenzione che la situazione oggi in atto richiede». Quel percorso è uno dei più battuti dagli escursionisti che arrivano da diverse località dell'Abruzzo e anche da fuori regione proprio per le sue bellezze e peculiarità ambientali. Il groviglio di alberi caduti sul tratto iniziale del sentiero non consente un facile passaggio, anzi espone gli escursionisti a molti rischi e rende improbabile tenere in sicurezza la montagna, poiché l'ostruzione ostacola il passaggio dei mezzi antincendio in caso di necessità. «Io stesso», riprende Di Scanno, «ma credo molti altri escursionisti, naturalisti e amanti della montagna, ho più volte segnalato, anche recentemente, quel tipo di situazione, ma da mesi nessuno ha provveduto a rimuovere efficacemente quella che è diventata una vera e propria criticità. Non è possibile che la nostra montagna, altamente frequentata dalle persone che la amano, subisca stati di abbandono che incidono negativamente sulla sua attrazione naturalistica vista anche in chiave turistico-ambientale, oltre che della sicurezza. Chiedo quindi agli enti preposti quali Regione, Comune, Parco nazionale della Maiella, lo stesso Corpo forestale dello Stato, che si adoperino con urgenza, affinché quella criticità venga al più presto risolta».

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