Settemila case invendute nella provincia di Pescara

Negli ultimi cinque anni le compravendite sono scese del 32 per cento

PESCARA. A Pescara ci sono circa 1.500 nuovi appartamenti e 700 usati invenduti, a Montesilvano quelli di recente costruzione arrivano addirittura a 3.500 ai quali si aggiungono i 1.700 vecchi. Il totale parla di oltre settemila immobili fermi sul mercato, segno, da un lato, di una crisi inesorabile che non permette più di acquistare con facilità le case e dall'altro di una corsa alla cementificazione delle due città che vede una sovra produzione ovvero un numero molto superiore di abitazioni realizzate rispetto a quelle che effettivamente il mercato può assorbire. Questa situazione, nonostante nell'ultimo trimestre luglio - settembre sia stata registrata una lieve crescita dell'1,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010.

Ma se allarghiamo l'orizzonte ci rendiamo conto che i numeri del mercato sono profondamente mutati in negativo negli ultimi cinque anni: infatti le compravendite immobiliari, solo a Pescara città nei primi sei mesi del 2011 sono state pari a 719 (1.679 con la provincia), mentre nello stesso arco temporale dell'anno passato furono 736 (1704 in provincia), 783 nel 2008 (2.152), addirittura 966 (2.624) nel 2006, cinque anni fa. Prendendo in considerazione l'intero anno ci accorgiamo che il crollo delle vendite è stato davvero evidente: se nel 2006 sono stati acquistati in totale 1.868 immobili a Pescara e 5.165 nella provincia, quattro anni dopo, nel 2010 questi dati sono calati a 1.438 e 3.508. Un taglio netto e progressivo negli anni del 23% nel capoluogo con 430 unità in meno e del 32% in provincia con un meno 1.657.

Numeri negativi nonostante ci sia stato un abbassamento generale dei prezzi immobiliari negli ultimi anni, concentrato però in certe zone e non generalizzato, come spiegano Samuele Lupidii e Tommaso De Gregorio, rispettivamente vice presidente nazionale e regionale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali): «In media registriamo un calo dei prezzi dal cinque al dieci per cento, ma questo discorso non vale per le zona centrale della città, all'interno del famoso quadrilatero corso Vittorio Emanuele, lungomare, via Muzii, dove i prezzi permangono stabili, con prezzi che vanno dai 2 mila ai 3 mila e 500 euro a metro quadrato. Completamente fuori mercato invece quelli dei nuovi palazzi in queste vie del centro cittadino. In realtà ci si aspettava un abbassamento superiore causato dalla stagnazione che viviamo, ma così non è stato».

Come spiegano i due rappresentanti Fiaip le compravendite sono ferme soprattutto per coloro che necessitano del credito bancario, con gli istituti che hanno chiuso i rubinetti e concedono poco e quando accordano prestiti danno somme inferiori a quelle richieste.

«Al contrario», spiega De Gregorio, «notiamo un aumento degli acquisti in contanti, grazie ai disinvestimenti dei capitali in Borsa, anche di piccoli investitori da 150 a 250 mila euro. C'è un ritorno alla casa come bene rifugio, molti dicono che la crisi passerà, ma la casa resta».

Altro segnale della difficoltà del settore, è il tempo medio necessario per vendere un appartamento o una casa: si va dai sei agli otto mesi con il numero di visite, da parte dell'acquirente, nell'abitazione che si acquisterà, salite a ben otto.

«I clienti», riferisce De Gregorio, «sono sempre più informati e consapevoli e non avendo a disposizione la possibilità di sbgliare l'acquisto, preferiscono pensarci e rifletterci a lungo, senza sottovalutare nessun particolare».

L'analisi della situazione a Pescara parla di una maggiore facilità per la vendita delle nuove costruzioni, rispetto alle vecchie, come sottolinea Lupidii: «Le case nuove si vendono meglio perché l'acquirente per almeno dieci anni sta tranquillo che non dovrà affrontare nuove spese come riparazioni o ristrutturazioni. L'usato che abbiamo a disposizione al contrario è un po' rovinato, visto che che le intemperie in una città di mare creano più danni che altrove».

Altro vantaggio delle case nuove è anche il rispetto delle recenti norme sismiche e sul risparmio energetica.

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