Sgomberati gli edifici di via Trigno
Blitz dei vigili nelle case occupate, 6 denunciati. Cremonese: «Andremo avanti»
PESCARA. Gli edifici in costruzione tra via Tronto e via Trigno, diventati un rifugio per alcuni senzatetto e tossicodipendenti, sono stati sgomberati ieri mattina dalla polizia locale, intervenuta insieme ad Ambiente e a Pescara multiservice. «L’operazione di oggi», ha detto l’assessore all’edilizia popolare Alfredo Cremonese, «prende le mosse da un sopralluogo in quella zona e dall’incontro con i residenti e i commercianti, esasperati dal degrado che si è creato nel tempo, legato alla presenza degli occupanti abusivi. In tanti, cioè decine di persone, trascorrono la notte in quelle case che sono diventate un ricettacolo di rifiuti di ogni genere». «Dopo l’operazione di oggi, i locali sono stati bonificati per poi essere chiusi, in modo da evitare altri accessi», ha rivelato Cremonese.
Domenica sera decine di persone si sono sistemate negli appartamenti all’angolo tra via Tronto e via Trigno. Molti occupanti abusivi si sono dileguati, ieri mattina presto, all’arrivo della polizia locale. Ne sono stati fermati sei, all’interno dei palazzi, e gli agenti li hanno identificati e denunciati per invasione di edifici. Si tratta di sei uomini, tutti extracomunitari.
«I palazzi sono stati svuotati», ha affermato Cremonese, «lì dentro c’era di tutto: materassi, coperte, tante siringhe, molti rifiuti. Ora si provvede a chiudere gli accessi, murandoli. Il Comune risponde così a una richiesta dei residenti e dei commercianti, che nelle scorse settimane hanno sollecitato il Comune ad intervenire. E non ci fermiamo qui».
Cremonese era insieme agli assessori Cristian Orta e Zaira Zamparelli e ai consiglieri comunali Alessandro D’Alonzo e Maria Luigia Montopolino. «Ho già chiesto di riaprire via Trigno», ha fatto presente Cremonese, «visto che la viabilità è limitata dal cantiere ma, soprattutto, ho avviato una interlocuzione con l’Ater, proprietaria degli edifici in costruzione. I lavori, al centro di contenziosi, sono fermi da quando la ditta, l’ultima in ordine di tempo, ha interrotto l’intervento, per cui stiamo accertando l’ammontare dei fondi che sono ancora oggi disponibili per valutare come si potrà concludere il progetto».