PESCARA

Sigilli all'ex centro sportivo Yale: occupato da anni, rifiuti pericolosi sotterrati / VIDEO

L'area di proprietà del Comune sequestrata dopo le indagini della Finanza. Rilevati abusi edilizi e smaltimento illecito

PESCARA. Scattano i sigilli in un’area della struttura polisportiva “Yale” di proprietà del Comune, vicino all’ospedale civile di Pescara, da sei anni occupata abusivamente da una famiglia di albanesi. Ieri mattina (martedì 5 ottobre) i finanzieri del reparto operativo aeronavale hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara.

Sul sito, rendono noto le Fiamme gialle, è stata realizzata una trasformazione edilizia abusiva e sono stati smaltiti illecitamente svariati quantitativi di rifiuti speciali. Il provvedimento di sequestro costituisce l’epilogo di un'attività di indagine innescata dai finanzieri della sezione aerea di Pescara, progressivamente divenuta uno strumento prezioso per la sua rapidità di intervento e la capacità di investigare sfruttando un punto di vista diverso dall’usuale.

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Costruzioni abusive e rifiuti speciali nei terreni accanto all'ospedale
Immagini aeree della zona sequestrata dalla guardia di finanza a Pescara

Dagli elementi indiziari raccolti è stata documentata l’occupazione abusiva dell'ex spogliatoio del campo sportivo Yale, in via Gole di San Venanzio, e "l’assenza di scrupoli nel commettere abusi edilizi e condurre l’illecita gestione di rifiuti, agendo in totale dispregio delle norme di tutela ambientale e del territorio", si legge in una nota della Guardia di finanza. Relativamente agli aspetti ambientali e della salute dei cittadini, a seguito dell’intervento è stata informata l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta Abruzzo) per l’esecuzione della campionatura dei rifiuti rinvenuti rinvenuti nel sottosuolo e la successiva bonifica del sito sequestrato, che dovrà essere effettuata a carico del trasgressore. 

Costruzioni abusive nell'area dell'ex polisportiva Yale

Parallelamente, i dati acquisiti dalle Fiamme Gialle sono stati trasmessi agli enti competenti per quantificare gli importi dei tributi non versati per i conferimenti illeciti di rifiuti, la cosiddetta “ecotassa”, da addebitare al responsabile. Sul posto è intervenuto anche personale della guardia di finanza Pescara, della polizia municipale, dei vigili del fuoco, dell’azienda sanitaria locale e dei servizi sociali e un rappresentante del Comune di Pescara.

Il sindaco del Comune di Pescara, Carlo Masci, parla di "un'altra situazione di illegalità che durava da troppi anni". "Gli agenti della polizia municipale - sottolinea il primo cittadino all'indomani del blitz - nel prendere possesso della struttura, occupata da una persona di nazionalità albanese, in contrasto con lo storico gestore dell'impianto Gino Baldassarre, hanno trovato rifiuti pericolosi sotterrati e a vista, una piscina al grezzo, la predisposizione di un'area per la realizzazione di un fabbricato, il tutto effettuato senza alcuna autorizzazione. Non era possibile tollerare oltre quella situazione illegale al centro della nostra città, chi pensa di muoversi fuori dal seminato deve capire chiaramente che qui da noi non può farlo".