Soldi in arrivo da Roma, ma dalla Meloni solo una pioggerella di fondi per l’Abruzzo

Confermati gli stanziamenti decisi di comune accordo tra i partiti nel 2024. La provincia di Chieti è la più attenzionata dal governo, aiuti anche alla pesca
PESCARA. Una pioggia di microfinanziamenti, una nuvolaglia carica di denaro che sta cominciando a rilasciare i suoi frutti sui Comuni di tutta Italia, Abruzzo compreso. È il contenuto della “legge mancia” approvata lo scorso anno a Roma nella volata finale del voto alla legge di Bilancio 2025-2027, in cui le forze politiche si sono spartite la dote a loro riservata per piccoli interventi sul territorio, di tutti i tipi: si spazia dalla ristrutturazione di strade e rotonde ai campi sportivi, passando per il settore sociale e il turismo e si arriva alla cultura. E proprio in questo capitolo di spesa si legge il maggior numero di voci dedicate all’Abruzzo. Il ministero presieduto da Alessandro Giuli ha deciso, a sorpresa, di destinare risorse per il teatro Marrucino di Chieti, per il museo Federico Spoltore di Lanciano e per l’Istituto nazionale Tostiano di Ortona. A ricevere il finanziamento più corposo, però, è il capoluogo teatino: ben 15 milioni di euro per combattere il dissesto idrogeologico. E non se la passa male nemmeno l’assessorato regionale dell’Agricoltura, visto il milione e mezzo in arrivo per la promozione della tradizione marinara regionale. Insomma, anche l’Abruzzo raccoglie la sua fetta di questa torta che piace a tutti, tanto alla maggioranza che all’opposizione, al punto che l’aumento dei fondi previsto nella prossima legge di bilancio procede nel silenzio generale e non, come al solito, a suon di polemiche.
TUTTI FELICI E CONTENTI
D’altra parte, ogni parlamentare risponde a un territorio. E cosa c’è di meglio che poter tornare a casa con un pacchetto di risorse in aiuto dei propri cittadini? L’anno scorso il Mef aveva messo a disposizione di deputati e senatori a poco più di 164 milioni di euro distribuiti su tre anni, ma quest’anno la nuova legge di bilancio appare più generosa visto che la quota per i prossimi “onorevoli interventi” arriva a 100 milioni all’anno dal 2026 al 2028, quindi con un potenziale nel triennio di 300 milioni, quasi il 100% in più di quanto previsto a fine 2024. A regolare la distribuzione degli aiuti sono i singoli ministeri, almeno stando al testo dei due decreti della presidenza del Consiglio firmati da Alfredo Mantovano e Giancarlo Giorgetti.
SOLDI DA ROMA ALL’ABRUZZO
Passando in rassegna le risorse destinate alla nostra regione, dal ministero presieduto da Francesco Lollobrigida (e che come sottosegretario ha un abruzzese doc come Luigi D’Eramo) arrivano complessivamente due milioni di euro, divisi tra il sindaco di Pescara Carlo Masci e l’assessore regionale all’Agricoltura e vicepresidente della giunta regionale Emanuele Imprudente. In favore del primo cittadino sono stati stanziati 500mila euro per la “piantumazione” della Pineta D’Avalos, mentre il restante milione e mezzo va a rimpinguare i fondi dell’assessorato destinati alle attività «di valorizzazione e promozione dei territori costieri, dei Comuni portuali, così da valorizzare la tradizione marinara abruzzese», spiega Imprudente.
IL CHIETINO SI FA RICCO
Chi esce a pancia piena dalla finanziaria è la provincia di Chieti. È qui che, infatti, è concentrato il maggior numero di risorse riservate da Roma. A partire dai 15 milioni di euro destinati agli interventi contro il dissesto idrogeologico nel capoluogo teatino. Un aiuto sostanzioso che aveva generato polemiche nella classe dirigente abruzzese a Roma. All’annuncio in pompa magna del deputato FdI Guerino Testa seguito dal plauso dei colleghi senatori Etelwardo Sigismondi e Guido Liris aveva risposto piccata la pentastellata Daniela Torto, secondo cui «non c’è nulla da applaudire» perché «i fondi arrivano dopo due anni di silenzio». Altri fondi, poi, arrivano dal ministero in via del Collegio Romano: per il “finanziamento della stagione di prosa” del teatro Marrucino di Chieti sono stati stanziati 100mila euro; per la “conservazione del patrimonio storico e artistico” dell’Istituto nazionale Tostiano di Ortona altri 30mila euro; per la riapertura della Casa museo Federico Spoltore di Lanciano, infine, 20mila euro. Microfinanziamenti, certo, ma che nell’Abruzzo dei tagli alla spesa pubblica a causa del deficit milionario della sanità fanno comodo.

