Il vetro in frantumi del ristorante Il Casolare

SPOLTORE

Spaccate e furti seriali al ristorante: «Cinque colpi e migliaia di euro di danni»

Il ladro è sempre lo stesso: Mastropietro, 21 anni, una volta preso è sempre rimesso in libertà

SPOLTORE. «Non ne possiamo più. Non uno, non due, ma cinque furti». I titolari del ristorante “Il Casolare” di via Senna, a Spoltore, sono esausti. Le incursioni subite nel locale hanno provocato «migliaia di euro di danni» e ritengono sia «assurdo» che non si metta fine a questa drammatica sequela. L’ultimo colpo è avvenuto giovedì notte: è stata mandata in frantumi la vetrina per l’assalto alla cassa dove, però, c’erano solo una ventina di euro. Visti i precedenti, la cassa è sempre aperta e con pochi spiccioli dentro.

L’allarme è scattato perché un vicino di casa ha sentito il rumore del vetro e ha contattato subito i carabinieri. Gli uomini dell’Arma hanno raggiunto in pochi minuti la casa di un altro vicino, Francesco Mastropietro, 21 anni, che ha la fama di ladro seriale, essendo stato acciuffato da carabinieri e polizia dopo aver messo a segno (o tentato) una lunga serie di furti, a Spoltore e a Pescara. Anche l’altra notte è emersa la sua responsabilità: dopo l’incursione nel ristorante è stato trovato ferito al braccio (avvolto in un lenzuolo) ed è stato arrestato, dopodiché è finito ai domiciliari. 

Mandare giù un altro assalto non è facile, per i ristoratori. L’effetto dell’altra notte è stato quello della goccia che fa traboccare il vaso, perché i proprietari de “Il Casolare” conoscono bene l’autore e la sua pericolosità. «Qui ha già rubato. Una volta lo abbiamo beccato fotocopiando una banconota da 20 euro che poi gli è stata trovata dopo il furto, oltre ad incastrarlo con la telecamera che lo ha ripreso in azione. Abbiamo adottato questo stratagemma perché volevamo metterci un punto. Abbiamo anche nascosto una telecamera per riprendere il ladro, vestito sempre nello stesso modo, tutto in bianco».

In alcuni casi è entrato dalle porte scorrevoli, sbloccate con il piede di porco. Poi, una volta modificato il sistema di apertura, sono cominciate le spaccate. Uno dei furti ha avuto effetti devastanti. «È stata sfasciata la cassa (che è associata ai palmari), sono state sfondate le telecamere e aperti i frigoriferi: i gelati sono stati gettati tutti a terra, erano da buttare. Poi è stata rubata una grappa da 350 euro e sono state aperte delle bottiglie di vino. Tutto in una notte». Un’altra
volta, invece, «la cassa è sparita». Disarmanti le conclusioni. «Qui il Covid ha fatto meno danni del ladro. Sembra tutto assurdo. E ci chiediamo: perché, chi può, non mette fine a questa situazione?».