Spari dalla moto tra la gente a Pescara Vecchia, si segue la pista della vendetta

3 Novembre 2025

Dietro i colpi di pistola in corso Manthoné ci sarebbe la violenta lite in un locale la sera di Halloween. Dai testimoni e dalle immagini di videosorveglianza i riscontri per individuare i responsabili

PESCARA. Il metodo è sempre lo stesso, spari in aria per intimorire, per minacciare, per lanciare avvertimenti. Solo che per la seconda volta in poco più di un mese, la terza in un anno, si usa la pistola tra la gente: lo scorso 19 settembre all’ora di pranzo, mentre i bambini tornavano da scuola, il 24 agosto del 2024 lungo la riviera, contro l’addetto alla vigilanza del Maja pieno di giovani intenti a ballare. E adesso, sabato sera, in corso Manthoné, nel cuore della movida. Pistola a salve negli ultimi due casi, ma è il gesto, oltre ai rischi anche di un proiettile a salve, a far paura.

Sabato sera, come l’altra volta, la polizia si è messa subito al lavoro, con le pattuglie della Volante arrivate immediatamente sul posto e le prime indagini che hanno dato uno slancio importante all’attività investigativa della Mobile. Decisive sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, ma anche le testimonianze di chi ha assistito alla scena prima di fuggire o rintanarsi nei locali.

Si tratta di due uomini che, in sella a un T-max di colore chiaro, hanno percorso corso Manthoné in direzione monti-mare, da piazza Garibaldi verso piazza Unione, dove dopo gli spari hanno sfrecciato tra i ragazzi prima di imboccare contromano la rotatoria e sparire sull’Asse attrezzato. Da quanto emerso, e da quanto ricostruito, i due avrebbero urlato qualcosa contro qualcuno dentro un locale, all’altezza del ristorante giapponese, e questo, considerando che nella stessa zona il giorno prima, la sera di Halloween, c’era stata una violenta lite (c’è chi parla di rissa), fa pensare a una spedizione punitiva con un chiaro messaggio intimidatorio chiaro. Ed è la pista vendetta una delle ipotesi su cui sta lavorando la polizia.

Intanto resta l’allarme che non riguarda solo quella zona, ma tutta la città. A dargli voce è il Movimento 5 Stelle con il capogruppo Paolo Sola che annuncia al riguardo un’interrogazione urgente in Consiglio comunale «per chiedere conto alla giunta delle azioni previste a tutela dell’area e per sollecitare un piano organico di valorizzazione e sicurezza partecipata che rimetta corso Manthoné e le zone limitrofe al centro della città». E puntualizza: «Serve una visione complessiva e un piano concreto, non la rincorsa all’emergenza del singolo episodio».

«Quanto accaduto sabato sera», aggiunge, «è l’ennesimo segnale di un disagio profondo. Da anni chiediamo che il Comune torni a occuparsi di questa parte di città. Le “attenzioni” rivolte a questo quartiere non possono essere solo quelle delle ordinanze restrittive. Periodicamente», va avanti il consigliere di opposizione, «dalla zona arrivano segnalazioni di risse, vandalismi, traffici sospetti e rumori notturni. Una situazione che colpisce chi vive nel quartiere quanto chi svolge un’attività commerciale. Chi amministra la città dovrebbe capire che la vera sicurezza nasce da un quartiere vissuto, curato, frequentato, con strade pulite, luci accese, iniziative culturali, spazi di aggregazione e controlli mirati e puntuali: colpire e sanzionare chi opera al di fuori delle regole dovrebbe essere la priorità, perché è grave lasciare che pochi locali irregolari continuino indisturbati per colpa di un’amministrazione che continua a voltarsi dall’altra parte».

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