Stangata sui biglietti dei bus, primi viaggi con gli aumenti. In alcuni casi fino al 10%

I rincari soprattutto sui collegamenti per Penne, Loreto e Collecorvino. La Cgil: «Qualità del servizio pessima, costi che gravano sulle famiglie più fragili»
PESCARA. Rientro a scuola più caro per studenti e famiglie, soprattutto per chi arriva da fuori Pescara e si trova ora a fare i conti con gli aumenti degli abbonamenti autobus. Sono in vigore i rincari che riguardano sia i biglietti urbani sia le tratte extraurbane, colpendo in particolare i pendolari provenienti dai piccoli e medi centri del Pescarese. E più ci si allontana da Pescara e più si paga, tanto che per la tratta Pescara-Penne la stangata pesa 1,30 euro in più al giorno. Gli aumenti coinvolgono tutti coloro che quotidianamente si spostano in autobus per motivi di studio o lavoro. «In alcuni casi i rincari superano il 10%, pesando su una situazione già complicata da corse insufficienti, disservizi cronici e scarsi collegamenti con le aree interne», denuncia il Pd che torna così a sollecitare la giunta Marsilio affinché metta in campo «un piano serio e strutturale» per migliorare il trasporto pubblico. Sulla stessa linea anche i sindacati, che protestano contro gli aumenti e chiedono maggiori investimenti per garantire un servizio accessibile.
GLI AUMENTI Dallo scorso luglio sono cambiati i prezzi di biglietti e abbonamenti. «Verranno adottate le nuove tariffe autorizzate con adeguamento del 10% per tutte le tipologie di abbonamento dei servizi urbani (compresa area metropolitana Unico), suburbani, interurbani su gomma del trasporto pubblico locale», si legge sul sito della Tua che fa riferimento alla delibera del 26 giugno 2024 con cui la giunta Marsilio ha disposto le nuove tariffe. Ma passiamo ai dati. È rimasto invariato il biglietto di una corsa al costo di un euro e 40. Primi aumenti già per gli abbonamenti dei bus suburbani e quindi quelli di collegamento con città come Penne, Moscufo, Loreto e Pianella. Per l’abbonamento settimanale nominativo ci vogliono 7,80 euro (nel 2024 era 7, 20), per quello a vista 12,70 (prima 11,70). Abbonamento mensile nominativo al costo di 29,80 (prima 27,30), a vista 41,60 (prima 38,20). Per l’annuale nominativo 297,60 (prima 272,80), per gli studenti 214,80 al fronte dei 196,90 dello scorso anno. Le tariffe, inoltre, variano in base ai chilometri (5 tratte). Nella tariffa a 5 tratte, per esempio, che va da 24 a 36 km, si passa 3,40 a 4,70 euro, pari a 1,30 euro in più e a un incremento percentuale del 38,24%: aumento che colpisce, per esempio, il collegamento Pescara- Penne. Se invece si prendono in considerazione le tariffe a 4 tratte, che vanno dai 18 ai 30 km, si passa da 2,80 a 3,80 euro, pari al 37,71% di aumento per tratte come Pescara-Loreto Aprutino. Così come costa il 33,33% in più percorrere su un autobus del trasporto pubblico regionale le tratte Pescara-Ortona e Pescara-Collecorvino stazione. «È molto curioso il fatto che nonostante dai vertici societari la colpa di questo aumenti venga data all'inflazione, questa vale solo per i rincari dei biglietti e non per adeguare i contratti dei dipendenti al costo della vita», dice Eugenio Di Fonzo, segretario generale Filt Cgil Pescara, «nonostante gli aumenti la qualità del servizio è rimasta la stessa, per fare un esempio sono numerose le corse effettuate su mezzi vetusti con aria condizionata difettosa che stanno creando non pochi disagi agli utenti in questi mesi caldi». Per Luca Ondifero, segretario generale Cgil Pescara, i rincari hanno «un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone, soprattutto per quelle fasce più vulnerabili come studenti, anziani e lavoratori a basso reddito. Sarebbe opportuno rendere le tariffe accessibili anche per ridurre le diseguaglianze sociali».
LA POLEMICA Per il Pd gli aumenti sono «insostenibili». «La Regione ha voltato le spalle ai cittadini, scaricando su pendolari e studenti il peso di una gestione fallimentare», dice Saverio Gileno, segretario regionale Giovani democratici, «i sindaci delle aree interne hanno giustamente chiesto trasporto gratuito per gli studenti, perché il diritto allo studio non può dipendere dal portafoglio delle famiglie. In questa direzione va la proposta Abru, il biglietto unico regionale che permetterebbe spostamenti semplici ed equi per tutti». A pesare sono soprattutto gli aumenti nelle tratte interne, scelte soprattutto dai pendolari. «La Pescara-Penne è l’esempio lampante di un sistema che invece di avvicinare i territori li allontana», aggiunge Emanuele Castigliego, segretario Gd Nuova Pescara, «questo significa colpire studenti e lavoratori che ogni giorno devono spostarsi per studiare e lavorare». A portare la questione sul piano nazionale è Claudio Mastrangelo, direzione nazionale Pd: «Il problema dei trasporti riguarda tutto il Paese. Per questo il Pd ha presentato una proposta di legge che prevede un contributo fino a 300 euro per studenti dai 14 ai 24 anni, con famiglie con Isee fino a 30mila euro, per acquistare abbonamenti al trasporto pubblico locale».