Pescara-Cesena, Sebastiani guarda avanti: «Non sono preoccupato»

Il presidente: «Avversari forti, prenderemo altri 3 giocatori. Pubblico stupendo». Il sindaco Masci e il caso stadio: «Pronti per le verifiche, il Delfino resterà qui»
PESCARA. La prodezza di Olzer in un primo tempo con tanta sofferenza aveva illuso. Poi il Cesena ha messo la freccia nella ripresa, forse quando il Pescara sembrava aver messo un po' le cose a posto. In sala stampa Daniele Sebastiani ha analizzato la gara. «Non posso essere preoccupato dopo la prima partita. Sapevamo la forza del Cesena, una squadra che conosce la B, che ha fatto bene lo scorso anno e che ha messo dentro dei rinforzi. È vero che nel primo tempo si è vista la differenza, ma poi nella ripresa c’è da dire che ci siamo fatti gol da soli e questo divario non lo ho visto. Torniamo in B dopo 4 anni, le preoccupazioni ci sono sempre ma noi sappiamo di dover lottare fino alla fine. Anzi, dico complimenti al nostro pubblico. Ha incitato la squadra e l’ha chiamata sotto la curva. Questo è lo spirito da avere e la strada da seguire. Se vogliamo mantenere questa categoria dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Il mercato? Dobbiamo prendere 2-3 giocatori. Ma non dimenticate che avevamo fuori Pellacani, Valzania e Dagasso. Lapadula? In questo momento è tutto fermo. Purtroppo sappiamo che si risolve nell’ultima settimana e cercheremo di portare a casa i nostri acquisti. E faccio un plauso a Oliveri e Di Nardo che hanno fatto una buona partita nonostante siano arrivati da poco. Dico un’ultima cosa: per noi questa categoria è la vita. E lotteremo per mantenerla».
Calciomercato. Il presidente Daniele Sebastiani è stato chiaro. Il Pescara farà due o tre acquisti ma senza snaturare la sua filosofia. Gianluca Lapadula resta il primo obiettivo in attacco, a centrocampo Jacopo Sardo del Monza è nel mirino, mentre la novità di ieri è che il ds Pasquale Foggia oggi proverà un nuovo affondo per il difensore Federico Barba, ex Como. Operazione molto complessa ma un tentativo si farà. Forse la gara di ieri ha sottolineato la necessità di un centrocampista di struttura che permetta anche a Graziani di poter giocare più avanzato.
Caso stadio. Nel dopo gara è stata approfondita anche la questione stadio e della zona nord della tribuna Maiella chiusa al pubblico. Il primo a parlare è stato il sindaco Carlo Masci. «A brevissimo inizieranno le verifiche tecniche sulla parte danneggiata dello stadio. La lesione della trave ha preoccupato tutti ma sono moderatamente ottimista. Il futuro? Il pericolo che il Pescara non possa giocare più qui non penso esista. Credo che si possano trovare le soluzioni affinché questa resti la casa dei biancazzurri. Ma non dimentichiamoci che lo stadio ha più di 70 anni. Noi abbiamo speso più di 500.000 euro di manutenzione nell'ultimo periodo e vogliamo conservarlo perchè è un pezzo della storia della città». Sebastiani sullo stadio ha un’idea chiara e precisa. E non le manda a dire. «Mi auguro che il Pescara continui a giocare qui. Se così non fosse riconsegno la squadra alla città o alla Regione. Ma la colpa non è del sindaco Masci. Stiamo lavorando da 7 anni su un progetto. Questi famosi pilastri che costituiscono il vincolo dello stadio oggi sono un problema. Rimarranno così come il Rampigna o altre cose ferme per la burocrazia».
Enrico Giancarli
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