Stangata Tares, aumenti fino al 30%

Imposta più salata con il conguaglio di fine anno. Presentato il regolamento: riduzioni per single, anziani e giovani coppie

PESCARA. Si preannuncia un salasso a fine anno con la Tares, la nuova tassa dei rifiuti in vigore dal primo gennaio scorso. I contribuenti, se il governo non cambierà ancora le carte in tavola, si troveranno a dover pagare importi superiori in media del 30 per cento rispetto alla Tarsu versata l’anno scorso. «Alcuni cittadini dovrebbero pagare di più, altri di meno», ha ammesso ieri l’assessore ai tributi Massimo Filippello, durante la presentazione del nuovo regolamento dell’imposta sui rifiuti illustrato ampiamente dal Centro lunedì scorso.

Lo scenario, però, potrebbbe cambiare tra due mesi. I tecnici del governo, infatti, hanno allo studio una nuova tassa in grado di accorpare Imu e Tares insieme. Per adesso, l’unica cosa certa è che questo regolamento verrà portato all’esame del consiglio comunale per l’approvazione entro la fine del mese. «Dopo mesi di attesa delle ultime decisioni del governo», ha precisato l’assessore, «ritengo sia opportuno rendere esecutivo il nuovo regolamento Tares per poi introdurre eventuali modifiche in corso d’opera se, successivamente, il governo dovesse assumere determinazioni diverse».

Gli aumenti. Nulla cambia per la seconda rata della Tares, il cui pagamento è previsto entro il 30 settembre. Nei bollettini, già precompilati inviati dal Comune a casa dei contribuenti, sono indicati importi pari al 25 della Tarsu pagata l’anno scorso. Un altro 50 per cento era stato versato con la prima rata entro il 31 maggio. A dicembre si farà il conguaglio e in quella sede scatteranno anche gli aumenti con le nuove tariffe. Nel provvedimento sono state previste agevolazioni e sconti per alcune categorie di contribuenti. Ma, come hanno spiegato l’assessore Filippello e il dirigente all’Ufficio tributi Marco Scorrano, la spesa a carico dei contribuenti è destinata generalmente ad aumentare perché dovrà coprire il 100 per cento dei costi sostenuti dal Comune per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Oggi, la copertura tocca l’81 per cento. Cambierà, inoltre, il sistema di calcolo, finora basato esclusivamente sulla superficie dell’immobile. Le tariffe, che l’amministrazione comunale indicherà successivamente dopo l’approvazione del regolamento, verranno determinate anche in base alla quantità e alla qualità media dei rifiuti prodotti. Ad esempio, le famiglie più numerose pagheranno di più. Le tariffe, infine, dovrebbero essere maggiorate di 0,30 euro a metro quadrato per finanziare i costi relativi ai cosiddetti servizi indivisibili, cioè pulizia e manutenzione delle strade, pubblica illuminazione.

Per effetto di questa manovra, l’amministrazione comunale prevede di incassare a fine anno 26 milioni di euro, contro i 20 milioni della Tarsu dell’anno scorso, cioè 6 milioni in più.

Gli sconti. «Nel nuovo regolamento», ha affermato Filippello, «abbiamo provveduto a riclassificare tutte le utenze domestiche e non domestiche, per garantire maggiore parità di trattamento, introducendo il maggior numero di agevolazioni e di detassazioni possibili a favore di single, giovani coppie, disabili. Con sconti dal 10 al 50 per cento per le nuove imprese e per quelle che effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato».

Single e giovani coppie. Ecco, secondo la bozza di regolamento, quali categorie di contribuenti dovrebbero beneficiare delle agevolazioni. Le tariffe si applicheranno in misura ridotta del 20 per cento per le abitazioni con un unico occupante, a condizione che abbia un reddito Isee non superiore a 10mila euro e non possegga altre unità immobiliari. Riduzioni del 30 per cento per gli immobili destinati ad attività produttive, commerciali e di servizi con uso stagionale. E poi, sconti del 20 per cento per le utenze domestiche che attivino il compostaggio dei propri rifiuti organici; per gli anziani, con invalidità al 100 per cento e reddito Isee fino a 15mila euro, che abbiano assunto una badante; per gli anziani con età superiore a 65 anni e un reddito Isee non inferiore a 15mila euro; per le giovani coppie, sposate e un’età inferiore a 35 anni, che abbiano un contratto di affitto e un reddito Isee non superiore a 15mila euro (lo sconto vale per i primi tre anni di matrimonio).

È’ prevista, infine, una riduzione del 20 per cento per coloro che richiedano una partita Iva per intraprendere una nuova attività.

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