PESCARA

Stop all'alcol dopo mezzanotte: gestori sul piede di guerra

Insorgono politici e associazioni contro l'applicazione della legge che impone dei limiti ai locali. Contrari anche in maggioranza

PESCARA. Monta la polemica in città sul divieto di somministrazione di alcol dopo la mezzanotte, all'aperto. Gli esercenti e le associazioni di categoria sono sul piede di guerra, dopo che giovedì pomeriggio è stata convocata una riunione dal sindaco Carlo Masci sull'applicazione della legge nazionale del 2001 che dispone il divieto di somministrazione e di consumo di bevande alcoliche sulle aree pubbliche.

Tutto sarebbe partito da una lettera del prefetto alle forze dell'ordine affinché vigilino sul rispetto della normativa, e i controlli sono cominciati ieri sera. Passa così la linea voluta dal comitato di residenti Tranquillamente Battisti, da sempre protagonista di una battaglia senza esclusione di colpi contro gli esercenti della zona di piazza Muzii e che pochi giorni fa ha sollecitato l'intervento del prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, per l'applicazione della legge. Lunedì la questione sarà al centro della commissione Controllo e garanzia, convocata dal presidente Piero Giampietro, con le associazioni di categoria.

leggi anche: Niente alcol dopo la mezzanotte: Masci convoca i gestori dei locali  Passa la linea indicata dai residenti: va seguita la legge del 2001 per la somministrazione all’aperto E nella riunione di ieri con le associazioni, sindaco e assessore hanno chiesto il rispetto della norma

«Siamo molto preoccupati. Il tema non riguarda solo piazza Muzii, ma tutta la città e rischia di creare un lockdown che sarebbe devastante. Bisogna capire quali strumenti, previsti dalla norma, utilizzare per risolvere la situazione», afferma Giampietro. Le associazioni non ci stanno e pensano a possibili azioni. Confesercenti Pescara ha già interessato della questione l'ufficio legislativo nazionale per capire se e in che modo le altre città applicano il dispositivo, dal momento che si tratta di una legge nazionale.

Chiede un tavolo operativo e un immediato ripensamento, «anche alla luce delle norme in materia», il presidente di Confcommercio Riccardo Padovano. «Occorre fare riferimento alle leggi del 2007 e del 2010 che prevedono il limite alle 3 e non alla legge del 2001». «Siamo rimasti a bocca aperta», ha aggiunto Olivia Chiarolla, presidente di Ascom Pescara. «È una stretta sulla città intera di cui tutte le componenti ne risentiranno, non solo la ristorazione». Per Dino Lucente di Casartigiani, occorre regolamentare i dehor, così da consentire la somministrazione al loro interno anche dopo mezzanotte. «In città di mare non si può chiudere a mezzanotte, soprattutto nel periodo estivo», evidenziano Guerino Testa, capogruppo Fdl in Regione e il coordinatore cittadino Roberto Carota. «Esprimiamo convinta contrarietà all'applicazione di una normativa passata nel dimenticatoio. Riteniamo quel limite di orario insensato, esagerato e dannoso». Perplessità anche dalla consigliera comunale Fdl Zaira Zamparelli: «Questa legge è vecchia, e potrebbe generare un grave danno economico. Proporrò alla maggioranza di consentire ai locali di proseguire nel servizio all'interno dei locali senza limiti di nessun genere».

«È assolutamente anacronistico pensare di applicare oggi un provvedimento datato, imponendo il proibizionismo e il coprifuoco a mezzanotte a Pescara», evidenzia il presidente della commissione Attività produttive, Fabrizio Rapposelli, «specie dopo due anni trascorsi tra lockdown e Covid, che già hanno dato una batosta senza precedenti al terziario».