Svelato il piano per salvare l’aeroporto

24 Novembre 2024

Sarà presentato il 2 dicembre insieme al nome del nuovo presidente Saga. Punta a 1,3 milioni di passeggeri entro il 2027

PESCARA. 2015-2027: tre anni per rilanciare l’aeroporto d’Abruzzo. Il piano industriale c’è già, verrà svelato il 2 dicembre prossimo all’assemblea dei soci di Saga che dovrà scegliere il nuovo presidente del Cda. Sono due i nomi in pole position, entrambi di alto profilo: l’avvocato Giorgio Fraccastoro, originario di Cepagatti ma con studio legale noto ed affermato a Roma, e Roberto Romanelli, figura apicale nel Tecnopolo d’Abruzzo. La decisione è tutta nelle mani del governatore, Marco Marsilio, che rappresenta la Regione, socio di maggioranza quasi assoluta della Saga, e che quindi dovrà dare il via libera al piano salva-aeroporto. Lo scalo, che nel 2019 ha trasportato oltre 700.000 passeggeri saliti a 715mila nel 2022, dopo il biennio nerissimo del Covid, balzati poi a 872.701 nel 2023, l’anno del record assoluto, ha incontrato un improvviso stop. Ma il segno meno 30mila del 2024 impongono una svolta che, secondo il piano industriale 2025-2027, dovrebbe portare l’aeroporto abruzzese a tagliare il traguardo di 1 milione di passeggeri già nel 2025 per arrivare fino a quasi 1.3 milioni alla fine del triennio.
Un’impresa soprattutto se si considera che alcune tratte, tra cui Milano, Bergamo, Londra, Torino e le isole, sono state cancellate oppure ridotte. Ma nel piano di rilancio si ritiene verosimile che i principali vettori che operano nello scalo le reinseriscano nel triennio 2025-2027. Arriviamo al dunque partendo da Ryanair, che manterrà la sua presenza attraverso un aereo “basato”, ovvero che "dorme" (quindi passa la notte) nell’aeroporto d’aeroporto. Ma la Saga, ma attraverso l’utilizzo di incentivazioni, dovrebbe garantire il secondo aeromobile basato entro il 2025, per ampliare le rotte. Quali? Nel piano si parla di Olbia, Milano Malpensa, Parigi, Varsavia, Torino, Dublino, Barcellona El Prat, Lisbona/Porto. Poi c’è Ita con cui la società che gestisce lo scalo abruzzese ha in corso un’interlocuzione per riattivare la tratta Pescara-Milano Linate. E infine Wizz Air, con cui sarà possibile inserire nuove rotte grazie alle incentivazioni.
Il ruolo della Regione, e quindi delle risorse da investire sull’aeroporto e nel piano di rilancio, dovrebbe inoltre permettere di attivare nuove rotte con Palermo, Parigi e Francoforte. Come interverrà il socio di maggioranza? È previsto un aumento di capitale di 13 milioni di euro, da spalmare fino al 2030, anche per realizzare interventi infrastrutturali oltre a quelli già in cantiere (o quasi) come l’allungamento della pista, il nuovo parcheggio multipiano e la costruzione di impianti fotovoltaici. Ma il passaggio determinante del piano riguarda i cosiddetti voli di continuità regionale, che potrebbero già essere attivati già nel 2025.
Che cosa si intende per voli di continuità? È una forma di finanziamento statale utile ad operare alcune rotte considerate di “interesse e servizio pubblico”. L'Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile, si fa garante del diritto alla mobilità anche tramite la difesa della continuità territoriale, ossia della possibilità per tutti i cittadini di spostarsi nel territorio nazionale e comunitario con pari opportunità. Il finanziamento, se riconosciuto alla Regione Abruzzo, permetterà per esempio di riattivare il Pescara-Linate che, altrimenti, costerebbe 5 milioni l’anno.
Due fattori giocano a vantaggio dell’Abruzzo: la posizione geografica che ci impone una distanza superiore ai 150 km dagli altri aeroporti così come, nel piano di rilancio, si sottolinea anche l’importante ruolo che l’aeroporto svolge nel supporto all’attività degli enti di Stato, che la Regione già riconosce elargendo un contributo annuale. Infine, per attrarre nuove compagnie aeree – allettate peraltro dalla pista che, entro gennaio, sarà allungata a quasi 3mila metri –, scatterà anche l'abolizione delle addizionali regionali, un vantaggio che permetterà alla Saga di beneficiare di uno sconto di oltre 3 euro a passeggero.
Sarà una incentivazione di impatto significativo soprattutto per le compagnie low cost, come la dominante Ryanair, la componente principale di traffico con una porzione che varia tra il 93% e 96%.
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