Tagliate le spese dei telefonini di assessori e dirigenti
La Provincia spende 60mila euro per i cellulari: giro di vite L’Ente esce dal Teatro Stabile: «Costo troppo elevato»
PESCARA. Il consiglio provinciale ha approvato, nella seduta di venerdì scorso, una delibera con cui recede dal Teatro stabile d'Abruzzo.
«In questo momento particolarmente difficile dal punto di vista economico», ha spiegato il vice presidente e assessore alla cultura Fabrizio Rapposelli, «non possiamo più permetterci di versare la quota sociale, pari a 51mila euro l'anno, nonostante sia stato avviato proprio da questa amministrazione, con il Tsa, il cosiddetto Progetto Abruzzo». «Mi impegnerò comunque», ha proseguito, «con le somme a disposizione in bilancio, affinché la Provincia sostenga le manifestazioni culturali che riguardano il territorio pescarese».
La spending review, cioè i tagli alle spese della Provincia, ha colpito anche i telefonini utilizzati da assessori e dirigenti. Ogni anno l’ente spende 60mila euro per le telefonate da cellulari.
Una delibera approvata dalla giunta tempo fa dà mandato agli uffici tecnici di eliminare dalla circolazione tutte le Sim e i telefonini Tim della convenzione Mobile5, ad eccezione di quelli strettamente necessari per assicurare la reperibilità dei dipendenti «verificando», si legge nella delibera, «con i settori interessati il numero complessivo degli apparecchi necessari agli organi di vertice del consiglio e della giunta».
Il provvedimento invita, inoltre, a «verificare la convenienza a mantenere la convenzione Consip Mobile5 o sostituire/integrare la stessa con l’attivazione di schede ricaricabili, disponibili al Mepa, Mercato elettronico della pubblica amministrazione, in modo tale da eliminare il canone di concessione governativa attualmente presente nelle tariffe della convenzione Consip».
L’iniziativa parte da una lettera che l’ex vice direttore generale Ebron D’Aristotile ha inviato nel gennaio scorso al direttore generale Fabrizio Bernardini e al presidente della Provincia Guerino Testa per far presente le spese eccessive sostenute dall’ente per la telefonia mobile. «Detta spesa di 60mila euro», è scritto, «non è più compatibile con l’attuale bilancio di previsione che, a seguito dei tagli previsti, non ultimi quelli relativi alla Legge di stabilità, non è in grado, a parere dello scrivente, di sopportare detta spesa».
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