Tassa rifiuti, martedì scade la prima rata

Il Comune ha inviato la bolletta a 60mila utenti: subito il 40% dell’importo, poi le scadenze di luglio, settembre e novembre

PESCARA. Si avvicina la scadenza per il pagamento della prima rata della Tari, la tassa sui rifiuti. Martedì prossimo, 31 maggio, sarà l’ultimo giorno per mettersi in regola evitando rischi di sanzioni. I contribuenti che hanno scelto la rateazione dovranno versare il 40 dell’importo dovuto per l’imposta. Si tratta della rata più pesante, perché le tre rimanenti, con scadenze 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre, andranno calcolate ciascuna nella misura del 20 per cento dell’importo complessivo. Chi, invece, ha deciso di pagare tutto il tributo in un’unica soluzione potrà farlo entro il prossimo 16 giugno.

Tutti i contribuenti pescaresi chiamati al pagamento della Tari, in totale 59.850, dovrebbero aver ricevuto per posta dal Comune gli avvisi di pagamento e i relativi modelli F24 precompilati, sia per il pagamento in un’unica soluzione che per il versamento delle rate. Qualora i bollettini non siano stati recapitati, gli utenti potranno calcolare l’imposta da soli in autoliquidazione. In proposito il Comune, sul suo sito Internet www.comune.pescara.it mette a disposizione un calcolatore Tari e persino un sistema che consente al contribuente di inserire i propri dati anagrafici e catastali e di ottenere i modelli F24 per i pagamenti in banca già compilati con gli importi dovuti. Una volta entrati nel sito, basterà cliccare sull’icona «Cassetto fiscale» e registrarsi.

Chi non dovesse avere un computer, potrà rivolgersi a un Caf, oppure potrà presentarsi all’Ufficio tributi del Comune, in via Venezia, per farsi stampare i modelli. Ma l’assessore alle finanze Adelchi Sulpizio è convinto che quest’anno non accadrà ciò che è successo nel 2015 quando, alla scadenza del pagamento, centinaia di cittadini hanno dovuto fare la fila all’Ufficio tributi perché non avevano ricevuto i bollettini, oppure perché gli importi erano sbagliati. «Quest’anno», ha detto l’assessore, «ci siamo rivolti alle Poste per la consegna più rapida e più precisa dei bollettini».

Se la tassa calcolata dal Comune non dovesse corrispondere a quella effettivamente dovuta, a causa di un errore, oppure perché è cambiato il nucleo familiare o la superficie dell’immobile, il contribuente dovrà ricorrere al fai-da-te sul sito dell’ente. In alternativa, potrà rivolgersi all’Ufficio tributi ricordando di presentare la dichiarazione di variazione Tari entro il 30 giugno dell’anno prossimo.

Ma la novità più importante di quest’anno è il fatto che l’imposta costa un po’ meno dell’anno scorso per la quasi totalità delle categorie di contribuenti. In media, rispetto al 2015, si pagherà il 10 per cento in meno. Per una famiglia di due persone, il risparmio complessivo si aggira tra i 10 e i 20 euro. Un pochino più alta, in media, la cifra per i negozi.

In compenso, pagheranno qualcosa in più le botteghe artigiane, come falegnami e idraulici e gli alberghi con ristorante.

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