Tassa soggiorno, Pescara dice no

L'assessore Filippello: ingiusta la gabella del federalismo sui turisti
PESCARA. «Il Comune di Pescara non applicherà ai propri turisti l'imposta di soggiorno: è una gabella ingiusta». Lo ha annunciato l'assessore alle Entrate Massimo Filippello ricordando che, sulla base delle possibilità aperte dal federalismo fiscale, Firenze è stato uno dei primi comuno ad aver imposto la tassa ai visitatori.
«La nostra maggioranza comunale», dice Filippello, «ritiene l'imposta una gabella ingiusta e dannosa per le attività turistico-ricettive di un territorio che deve saper trarre le proprie economie da altre fonti come ad esempio portando avanti una serrata campagna di recupero delle evasioni».
E' nel decreto legislativo numero 23 di quest'anno sul federalismo municipale che è stato aperto uno spiraglio sul fronte delle entrate locali consentendo ai comuni di intervenire su alcuni prelievi tra cui l'addizionale Irpef e l'introduzione della cosiddetta imposta di soggiorno che dovranno pagare i turisti che entrano in un territorio e usufruiscono di una struttura ricettiva.
Firenze è stato tra i primi Comuni ad adottare l'imposta scatenando la reazione degli albergatori che si sono sentiti penalizzati dal provvedimento che punterebbe anche a fare cassa.
«Esaminata la questione», prosegue l'assessore alle Entrate e ai Tributi Filippello, «la maggioranza comunale ha deciso formalmente di non aderire a questa possibilità e di non istituire l'imposta di soggiorno: una gabella per gli imprenditori del turismo e soprattutto per i turisti che tra l'altro quest'anno già dallo scorso giugno stanno affollando le strutture ricettive».
«Gli operatori del turismo fiorentino», dice ancora l'assessore, «si appellano alla mancata adozione del regolamento e hanno preso spunto per impugnare le delibere del Comune di Firenze di fronte al Tar il quale ha però respinto, per ora, le richieste di sospensiva del provvedimento, riservandosi ovviamente di entrare nel merito nelle udienze fissate per fine anno».
Ma a Pescara si entrerà senza pagare anche perché, aggiunge Filippello, «la crisi generale che sta inducendo tante famiglie a rinunciare alle meritate vacanze, non può essere ulteriormente aggravata da una tassa facile che non porterebbe alcun investimento aggiuntivo sul territorio, determinando piuttosto la fuga degli utenti. Piuttosto», conclude l'assessore alle Entrate bocciando la gabella, «per incrementare il gettito nelle casse comunali, gli Enti locali dovrebbero intensificare la lotta all'evasione, come sta continuando a fare il Comune di Pescara con un programma serrato apprezzato dagli stessi utenti e che, senza imporre vessazioni, sta ripianando situazioni pregresse spesso generate non da una cattiva volontà del contribuente, ma da una mancata conoscenza delle normative». (cr.pe.)
«La nostra maggioranza comunale», dice Filippello, «ritiene l'imposta una gabella ingiusta e dannosa per le attività turistico-ricettive di un territorio che deve saper trarre le proprie economie da altre fonti come ad esempio portando avanti una serrata campagna di recupero delle evasioni».
E' nel decreto legislativo numero 23 di quest'anno sul federalismo municipale che è stato aperto uno spiraglio sul fronte delle entrate locali consentendo ai comuni di intervenire su alcuni prelievi tra cui l'addizionale Irpef e l'introduzione della cosiddetta imposta di soggiorno che dovranno pagare i turisti che entrano in un territorio e usufruiscono di una struttura ricettiva.
Firenze è stato tra i primi Comuni ad adottare l'imposta scatenando la reazione degli albergatori che si sono sentiti penalizzati dal provvedimento che punterebbe anche a fare cassa.
«Esaminata la questione», prosegue l'assessore alle Entrate e ai Tributi Filippello, «la maggioranza comunale ha deciso formalmente di non aderire a questa possibilità e di non istituire l'imposta di soggiorno: una gabella per gli imprenditori del turismo e soprattutto per i turisti che tra l'altro quest'anno già dallo scorso giugno stanno affollando le strutture ricettive».
«Gli operatori del turismo fiorentino», dice ancora l'assessore, «si appellano alla mancata adozione del regolamento e hanno preso spunto per impugnare le delibere del Comune di Firenze di fronte al Tar il quale ha però respinto, per ora, le richieste di sospensiva del provvedimento, riservandosi ovviamente di entrare nel merito nelle udienze fissate per fine anno».
Ma a Pescara si entrerà senza pagare anche perché, aggiunge Filippello, «la crisi generale che sta inducendo tante famiglie a rinunciare alle meritate vacanze, non può essere ulteriormente aggravata da una tassa facile che non porterebbe alcun investimento aggiuntivo sul territorio, determinando piuttosto la fuga degli utenti. Piuttosto», conclude l'assessore alle Entrate bocciando la gabella, «per incrementare il gettito nelle casse comunali, gli Enti locali dovrebbero intensificare la lotta all'evasione, come sta continuando a fare il Comune di Pescara con un programma serrato apprezzato dagli stessi utenti e che, senza imporre vessazioni, sta ripianando situazioni pregresse spesso generate non da una cattiva volontà del contribuente, ma da una mancata conoscenza delle normative». (cr.pe.)
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